Croce Rossa della Valbormida a rischio chiusura? Il comunicato stampa emesso al termine della riunione delle Amministrazioni comunali valbormidesi riunitesi in assemblea per valutare la situazione del Comitato Croce Rossa di Monesiglio – Valle Bormida e Alta Langa può essere riassunto in poche parole: il servizio della Croce Rossa in Valbormida ed Alta Langa, servizio che interessa ben 26 comuni e attivo da ben 45 anni, è a rischio chiusura. La riunione degli amministratori locali era stata sollecitata dal presidente e dal Consiglio direttivo della Cri di Monesiglio. Spiegano nel comunicato: «Il problema di fondo è l’ormai totale assenza di forze nuove tra i Volontari, il cui numero è sempre più esiguo, spesso anche di età non più idonea ai vari servizi». Per rendere edotta la popolazione e per cercare nuovi volontari nel comunicato stampa viene spiegata l’attività della Cri: «Ma, che cosa fa la Cri.?
Croce Rossa della Valbormida a rischio chiusura?
La nostra Croce Rossa locale si occupa del servizio trasporto infermi e dei servizi ad esso legati (ad esempio: trasporti per visite, trasporti per dialisi, trattamenti sanitari, trasporto emo-derivati, etc.), Protezione civile, assistenza alle manifestazioni e soprattutto dei servizi di urgenza in supporto al 112. Da sempre la Cri. locale è risorsa unica ed indispensabile ad un territorio che comprende oltre 26 comuni, basti pensare che nel 2018 le sole urgenze su cui si è intervenuti sono state 385, oltre una al giorno». Questo per quanto riguarda l’aspetto si spera al momento carente. Di converso la Cri locale, che offre un servizio 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno, è un’organizzazione ben strutturata e radicata sul territorio, con un parco mezzi più che adeguato ai tanti servizi da espletare e la possibilità come in passato di decentrare eventualmente i servizi sul territorio. Il problema, dunque, è la mancanza di volontari. Spiegano gli autori del comunicato stampa: «Il volontario C.R.I. non deve essere presente tutti i giorni a tutte le ore, ogni ora di disponibilità è preziosa, “ogni servizio è una persona aiutata!”». Per riuscire a sensibilizzare tutti sul problema di un’imminente perdita di questo servizio, tutta la popolazione sarà coinvolta in pubbliche assemblee indette dalle Amministrazioni comunali, per poter affrontare la questione e trovare una soluzione comune a salvaguardia di un servizio che «preme ribadire essere indispensabile, su un territorio sempre più distante dalle strutture sanitarie e dagli ospedali».
di Roberto Ponteprino
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