Adesso si riparte per davvero: a Mondovì è tornato il Politecnico. Salutati dall’assessore del Comune di Mondovì, Luca Robaldo, e da Teresio Sordo, professore in pensione che anni fa fu tra i protagonisti dell'avvio del decentramento, una sessantina di studenti ha inaugurato, lunedì mattina, il nuovo ciclo. Un ritorno importante, non solo il prestigio di Mondovì, che torna ad essere pienamente “Città degli studi”, ma anche in termini di ricadute e frequentazioni. Una momento che il territorio attendeva da 10 anni, da quando, cioè, l'Ateneo torinese non attivò più i corsi di Laurea nell'edificio di via Cottolengo. L'obiettivo è quello di creare sinergie con le aziende, muovere l’economia a più livelli e persino rivitalizzare una parte di Breo che negli ultimi anni si era indubbiamente un po’ spenta. La riapertura dei corsi costerà 450 mila euro all’anno, di cui circa 120 mila euro a carico del Comune e i restanti 330 mila euro a carico delle due Fondazioni bancarie che hanno firmato per il finanziamento, ovvero la Cassa di Risparmio di Cuneo e la Cassa di Risparmio di Torino. A Mondovì è tornato il Politecnico e l’obiettivo da raggiungere è quello di un corso da 200-300 iscritti. Per la prima volta si ospiteranno anche laboratori per la didattica ed il servizio al territorio. A Mondovì, infatti, il Politecnico mira a sviluppare anche attività di trasferimento tecnologico, collegate al lavoro di sei ricercatori che presteranno servizio proprio presso la sede. Nasceranno laboratori focalizzati su alcune specificità del territorio: tecnologia e materiali innovativi per l'industria di trasformazione, tecnologie di fabbrica per il comparto agroalimentare e ICT per la gestione di processi di fabbrica e gestione della produzione. A complemento, i lavori di riqualificazione consentiranno anche di riorganizzare il laboratorio di analisi del ciclo integrato delle acqueA partire dal 2021-2022, inoltre, potrà arrivare anche il terzo anno della nuova Laurea professionalizzante in Ingegneria industriale.
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