I due fratelli carrucesi che scrivono musical

La Compagnia teatrale "Once Upon a Time" mette in scena il primo musical interamente originale scritto dai fratelli carrucesi Enrico e Marco Scarponi. "Artax. La grande bugia", una sorta di "Pirati dei Caraibi"...medievaleggiante

fratelli carrucesi musical re leone
Gli "O.U.A.T" impegnati nel musical del "Re Leone"

Chi l’ha detto che il “C’era un volta” e il “Vissero tutti felici e contenti” devono stare per forza di cosa staccati fra di loro? C’è una storia che comincia proprio così, là dove le favole solitamente vanno a morire. Anche se in mezzo si piazza una “grande bugia”, un regno prosperoso in un oceano lontano e i pirati (ormai sconfitti… o forse no?). Il risultato: un musical dal sapore Disney con un gusto però tutto particolare e soprattutto “nato in famiglia”. Perché Enrico (25 anni) e Marco (30) Scarponi sono i due fratelli carrucesi che, per oltre un anno, hanno creato la storia e buttato giù il copione inedito, scritto e pensato per la loro compagnia di teatro, gli “Once Upon a Time”. Gli “O.U.A.T” (come si fanno chiamare in sigla) a Carrù e dintorni sono ormai famosi dopo gli spettacoli (riuscitissimi) della “Bella e la Bestia”, “Frozen” e del “Re Leone” tanto da diventare con i loro personaggi quasi delle superstar per i bimbi. Adesso il salto in qualcosa del tutto nuovo. Enrico e Marco mettono in scena il loro primo spettacolo totalmente originale, stando super attenti a non rivelare spoiler, anche perché le prime due date sono lì dietro l’angolo: sabato 19 ottobre alle 21 e domenica 17 novembre alle 17. Naturalmente in “casa”, al teatro “Fratelli Vacchetti”.

fratelli carrucesi
Enrico e Marco Scarponi

Cosa ci dite sulla trama?
MARCO E ENRICO: Possiamo rivelare l’antefatto per il resto tutto rimane top secret. Nell’isola lontana di Artax, un poderoso guerriero è riuscito a sconfiggere i pericolosi pirati e bucanieri che infestavano le coste con le loro bandiere nere. I sudditi di re Samuel vivono ora al sicuro, senza dover aver più paura. Da qui parte tutta la vicenda.

Un “Pirati dei Caraibi” medievaleggiante, quindi?
ENRICO: Sì, mettiamo insieme quasi due epoche diverse: l’epopea dei pirati con il Medioevo, in un mondo immaginario. Ci sono le armi da fuoco e c’è il re guerriero, in stile feudale.
MARCO: È sullo stile dei classici Disney, con i suoi personaggi dal carattere molto forte, alcuni più seri, altri con una venatura comica. La differenza con i film della Disney è che quando tu li riguardi da adulto vedi sfaccettature diverse, ma con un significato alle base facilmente distinguibile. Qua invece la stessa morale di fondo è un po’ più complessa. Anche se alla fine tutto si può ricondurre per il bambino alla sfera bugia/dire la verità, come ogni mamma del mondo insegna….

Siete una compagnia di attori, ma prima di tutto amici. Avete ritagliato i personaggi già sulla base di chi conoscete?
ENRICO E MARCO: Di solito nei nostri spettacoli i ruoli “ruotavano” molto. Qua dobbiamo dire che i personaggi principali sono stati adattati alle persone, ma abbiamo anche voluto lanciarci in qualche “scommessa”. E di parecchi siamo rimasti sorpresi: hanno interiorizzato il personaggio in maniera anche molto diversa da come ci aspettavamo e la riteniamo comunque una cosa positiva. Per entrare nel dettaglio, ad esempio, il ruolo del principe Alan (il protagonista, anche se è difficile trovarne proprio uno) è stato affidato a Enrico “Fox” Gazzola che non aveva mai avuto una parte del genere. “Gi” (Giorgio Boasso) interpreta invece Favella, un narratore che è sempre in scena, interagisce con i personaggi ma loro non lo notano. “Chichi” (Chiara Boasso) è Eva, la maga di corte; Marco Peirone è il generale Domick, consigliere del re; Marta Santangelo invece interpreta un ruolo che per ora non possiamo svelare; Stefania Ferrua fa Eleanor, una rampante pirata ambiziosa con il suo fido braccio destro Nikki (Susanna Oreglia), mentre Paolo Ferrua è l’annunciatore di corte “Nunzio”. Tre “popolane” si intrecciano poi nella storia principale: sono Monica, Jemma e April interpretate da Miriana Turco, Roberta Torre e Asia Scialabba. Per quanto riguarda noi due, “Enri” fa la parte di Sloth, il pirata misterioso sconfitto, accompagnato dal simpatico pappagallo Carla (Anita Menon) e dal fido Lucius (Mario Gazzola), mentre Marco è il famoso Samuel, re di Artax.

Ma come si fa a scrivere contemporaneamente in due?
ENRICO: Da me è partito lo spunto iniziale, che poi, parlando con Marco è stato completamente stravolto. Avevamo già scritto qualcosa insieme per le recite di Natale dell’oratorio, ma eravamo organizzati in maniera diversa: ognuno faceva un suo atto a testa. Qua invece abbiamo deciso di scrivere ogni singola riga insieme.
MARCO: É stato un processo lunghissimo. Abbiamo buttato già la storia, poi le scene e alla fine il copione. Il 50% dei tranelli e sotterfugi, per chiarezza scenica, è stato eliminato. Con i dialoghi poi, confrontandoci in due, viene tutto più facile. Abbiamo iniziato nel 2017 per finire nell’estate del 2018, poi a settembre di quell’anno la prima prova. È interessante anche il discorso sulle canzoni e i balletti (ps: grazie alle nostre coreografe Asia, Marta e Stefi). Abbiamo deciso di rifarci, per venire incontro anche all’orecchio del pubblico, alle musiche di canzoni Disney già esistenti (due provengono da “Oceania”). Il testo però è tutto diverso e adattato alla nostra storia. Per cui merita davvero.

Non resta che vedere all’opera l’intera “macchina” allora…
ENRICO E MARCO: Sì, è stato un duro e bel lavoro di gruppo e vogliamo anche ringraziare tutti quelli che, da dietro le quinte, hanno permesso di portare a termine tutto: Eleonora Giordano che collabora con le scenografie, l’operatore di scena Fabrizio Occelli, Diego Grosso per il gran lavoro con le luci e i suoni, Laura Mellano e Anna Massimino per i costumi e don Domenico Prandi e il “nostro” Marco Peirone per averci fornito i loro spazi per provare e per le scenografie.

Le date in programma

"Artax, la grande bugia" è il nuovo spettacolo degli "Once Upon a Time", scritto dai fratelli carrucesi Enrico e Marco, che lo porteranno in scena il sabato 19 ottobre (alle 21) e domenica 17 novembre (alle 17) al teatro "Fratelli Vacchetti" di Carrù. L'ingresso è offerta libera, ma serve la prenotazione presso "Ottica Franca" a Carrù.

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