Bue d’oro, Carrù premia il colonnello Calcagni e Fabiana Dadone

Doppio riconoscimento per l’atleta paralimpico, che non si è mai arreso dopo la malattia, e per il ministro della PA, proprio nell’anno della sua nomina

La massima onorificenza consegnata dal Comune di Carrù, il Bue d’oro, quest’anno raddoppia. Sarà consegnata sia al colonnello Carlo Calcagni, atleta paralimpico e uno dei primi partecipanti alle missioni in Bosnia, sia alla “carrucese” Fabiana Dadone, proprio nell’anno della sua nomina a ministro della Pubblica Amministrazione. C’è già la data: la serata di venerdì 13 dicembre, in piena “Fiera del Bue”. «Più che un convegno, un “talk” show» spiega il sindaco Stefania Ieriti. «“Mai arrendersi” è il filo comune, che collega ben due personalità che, in ambiti diversi, si prestano ad essere servitori dello Stato. È un onore per Carrù poter aggiungere il nome del ministro Fabiana Dadone e del colonnello del Ruolo d’Onore Carlo Calcagni, all’albo del Bue d’Oro insieme alle altre personalità alle quali in questi anni è andato il riconoscimento». Il premio, come già da un paio d’anno a questa parte, ricalca un forte significato simbolico e sociale: nel 2017 venne assegnato al prete anti-mafia don Ciotti e nel 2018 a Jessica Notaro, la modella sfregiata con l’acido diventata il simbolo nella lotta contro la violenza alle donne.

Carlo Calcagni

Il Colonnello del Ruolo d'Onore Carlo Calcagni, nato il 30 ottobre 1968, si arruola nell’Esercito l'08 gennaio 1988. Una carriera brillante, che lo porta anche in missione in Turchia e successivamente in Albania, nel 1996 viene inviato in missione internazionale di pace in Bosnia-Erzegovina a Sarajevo in qualità di pilota, l’unico del primo contingente Italiano.

Ha sempre praticato attività sportiva agonistica, fregiandosi di 15 titoli di campione Italiano di ciclismo su strada e facendo sempre ben figurare l’Esercito che puntualmente ha rappresentato nei Campionati Nazionali Interforze che vincerà ogni anno di partecipazione, tanto da essere premiato nel 2001 dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, in una cerimonia solenne svoltasi a Roma, come “migliore atleta dell’Esercito Italiano”.
Purtroppo nel 2002, ricoveratosi per accertamenti, scopre di essere gravemente malato ed inizia un lungo e sofferto calvario, ma che lo vede sempre pieno di una grande ed inesauribile forza d’animo, che mai lo ha abbandonato.
Nel 2005 ottiene il riconoscimento della malattia dipendente da causa di servizio; causa la grave patologia, successivamente e a domanda, nel marzo del 2006, viene trasferito presso la Scuola di Cavalleria di Lecce.

Le sue patologie, gravemente invalidanti, vengono riconosciute dipendenti da causa di servizio il 30 ottobre 2007 dalla C.M.O. di Taranto ed ascritte alla Prima categoria della tabella A nella misura massima a vita. Il Comitato di Verifica per le cause di servizio conferma il riconoscimento della causa di servizio specificando che trattasi di invalidità permanente riportata “per le particolari condizioni ambientali ed operative di missione fuori area”, decretando anche il riconoscimento dello status di Vittima del Dovere.
Il 19 marzo 2009 il Ministero della Difesa dispone che il Col. Calcagni venga iscritto nel Ruolo d’Onore.

Nel 2010 Carlo Calcagni inizia un percorso di cura presso un centro altamente specializzato nella cura di patologie come l’Mcs, una malattia caratterizzata da un’elevata sensibilità a tutto ciò che è chimico riconosciuta a livello internazionale. Le terapie cominciano a dare i loro effetti e così Carlo si riavvicina allo sport. In sella alla bicicletta il Colonnello in passato aveva già tenuto alto il nome dell’Italia ottenendo circa 300 vittorie nel ciclismo su strada in occasione di varie competizioni riservate ai militari. Una passione che la malattia non è riuscita a spezzare ma anzi ha rafforzato, trasformandola in una motivazione per reagire, per vivere.

Sempre nel 2010 entra a far parte del corpo degli atleti paralimpici. Inizialmente la prima classificazione gli consente di correre su bici normale ma qualche mese dopo, a causa delle problematiche relative alle patologie neurologiche, viene inserito nella categoria del triciclo. Il suo debutto nel mondo paralimpico è in occasione della Coppa del Mondo di Maniago e vince l’oro sia nella gara in linea che nella crono battendo tutti i più forti atleti del mondo.

“Posso farcela”, è questo che ricomincia a pensare. “Posso far vedere a tutti quanto valgo, di che stoffa sono fatto. Posso essere un esempio, uno stimolo, un simbolo di coraggio e di rispetto per la vita, che nonostante tutte le difficoltà che mi ha presentato è un dono meraviglioso che io voglio vivere appieno”.

“Vietato arrendersi"

L’incontro con i due premiati si svolgerà venerdì 13 dicembre alle 21 al teatro “Vacchetti”, nell’ambito del convegno dal titolo: “Le sfide di oggi per un domani migliore. Vietato arrendersi”. La serata si concluderà con la consegna della Costituzione ai cittadini dei comuni di Clavesana, Piozzo, Bastia Mondovì, Magliano Alpi e, naturalmente Carrù che quest’anno sono diventati maggiorenni.

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