Parrocchie di Calizzano, Bardineto, Vetria e Murialdo in festa per l’arrivo del nuovo parroco. Oggi pomeriggio don Gianni Malacrida é stato accolto sul sagrato della chiesa di San Lorenzo dai parrocchiani, dal vescovo di Mondovì, mons. Egidio Miragoli e dai sacerdoti della valle. Presenti anche sindaci, amministratori, il gonfalone di Calizzano, i giovani del catechismo, la confraternita di San Giovanni Battista di Calizzano, gli Alpini e rappresentanti delle diverse associazioni dei Comuni in cui presterà servizio. Al termine della celebrazione della messa, allietata dai canti del coro, il momento conviviale in oratorio. È stato il vescovo mons. Egidio Miragoli ad introdurre in modo ufficiale e fraterno insieme il nuovo pastore che prende il posto di don Adriano Preve (nominato alla guida delle comunità di Frabosa Soprana, Serro, Fontane, Prato Nevoso e Miroglio). Don Gianni Malacrida è originario di Bormida, ha 66 anni, e porta con sè decenni di impegno missionario in Brasile, in particolare a Floresta ove, fino all’estate scorsa, era parroco della cattedrale.
“Questa domenica segna un momento di svolta, una nuova tappa, del vostro cammino comunitario e di vita cristiana – ha detto il vescovo rivolgendosi ai fedeli ed ai rappresentanti delle comunità di Calizzano, Vetria, Murialdo e Bardineto –La parrocchia è qualcosa di più del povero prete, e tuttavia sappiamo quanto una presenza sacerdotale, con le sue caratteristiche umane e spirituali, poche o tante che siano, possa essere qualificante e determinante. Oggi accompagno a voi don Giovanni Malacrida e benedico l'inizio del suo ministero in Val Bormida, lieto di poter ancora garantire un sacerdote alle vostre comunità. Anche per lui questa esperienza fra voi connoterà in maniera nuova la sua vita di uomo, di cristiano e di presbitero. Vi chiedo di accoglierlo con spirito di fede, nella consapevolezza che il Signore, anche per mezzo suo guiderà i vostri passi. Ugualmente sono a chiedervi di rendere facile il suo compito e l'incarico che gli è stato affidato, ovvero: servire più comunità e, soprattutto, aiutarle a fare unità, superando le piccole divergenze, residuo di una mentalità angusta”.