Tre amici, un “pandino”, il deserto del Marocco

Avventura per il peveragnese Gabriele Enrici, con due amici. Parteciperanno alla "Maroc Challenge" una gara di 2000 km nel deserto... con una Panda del 93

Tre uomini e una Panda: il riferimento, è chiaro, a uno dei film più amati di Aldo, Giovanni e Giacomo, e non è certo un caso: il trio milanese ha regalato al pubblico italiano alcuni degli sketch più divertenti legati al tema del viaggio, spesso affrontato con auto approssimative e tanta voglia di sorridere. Lo spirito con cui si sono messi in viaggio Gabriele Enrici e i suoi due amici, Fabrizio Smiglio e Lorenzo Reina. I tre sono partiti in direzione Marocco, a bordo di una Panda 4x4 del 1993, per partecipare alla Maroc Challenge, un raid off-road no profit amatoriale, dedicato ai possessori del classico “Pandino”. «Cercavamo l’idea per una vacanza alternativa – racconta Gabriele, originario di Peveragno e infermiere al Bios di Mondovì – quando a uno dei miei compagni, che è patito di rally e automobilismo, è venuta questa idea. Ci siamo informati e siamo rimasti affascinati dalla cosa e abbiamo deciso di farlo davvero. Abbiamo acquistato una Panda e ci siamo dedicati ai preparativi: revisione completa, check up meccanico, rialzi per le ruote e portapacchi rinnovato. Per i preparativi abbiamo impiegato qualche weekend». La gara durerà 9 giorni, articolata in diverse tappe per un percorso totale di circa 2.000 chilometri. Il tutto si concluderà il 7 dicembre, con il rientro in Italia dei ragazzi che dovrebbe avvenire il 9 dicembre. L’organizzazione fornirà ai corridori il sistema di geolocalizzazione Stella 3, a cui i tre affiancheranno il tablet dotato di Gps. Il percorso parte da Nador, dalla costa del Marocco, per arrivare fino a Erfud. «La principale motivazione che ci ha spinto ha partecipare alla Maroc Challenge – dicono i tre – è stata la voglia di mettersi in gioco, provare qualcosa di nuovo. Non siamo mai stati in Marocco prima d’ora e tanto meno ad un raid nel deserto. E poi, sicuramente, hanno inciso la nostra amicizia e la voglia di provare questa esperienza insieme. Siamo anche molto aperti mentalmente verso nuove culture e non vediamo l’ora di provare i piatti tipici e l’ospitalità marocchina ». Le difficoltà non saranno poche: i ragazzi dovranno affrontare le incognite del clima desertico e confrontarsi con riparazioni e meccanica, oltre che orientarsi e affrontare le insidie della strada. Con un’unica grande incognita: riuscirà la Panda a completare il percorso?

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