«La Fiera del Bue grasso, indipendentemente da quello che si dice in giro, vive anche su quattro giorni. La magia non si è interrotta». Subito, nei saluti iniziali, arriva la "risposta" a distanza del sindaco Stefania Ieriti alle critiche mosse dal fondatore di Slow Food Carlin Petrini sulla nuova formula a quattro giorni.
Fisarmoniche, colazione all'alba con le trippe, odore del bollito e code ai ristoranti. Oggi, giovedì 12 dicembre, è cominciata la "Fiera del Bue grasso" a Carrù, per la prima volta in versione extralarge, e durerà fino a domenica 15.
In mattinata, all'interno della tensostruttura montata al Bue stadium è andata in scena la rassegna zootecnica (con in gara le categorie manzi grassi, vitelli, vitelloni, tori, vitelle, manze e vacche). In paese ci sono le bancarelle del tradizionale mercato settimanale. Al Palafiera primo “Bollito No Stop” dalle ore 8 fino in avanti. No stop per l'appunto.
I vincitori
Il riconoscimento speciale e "storico" dei Bravom viene assegnato a Franco Tomatis di Magliano. In attesa dei buoi la domenica, il premio dei manzi grassi della coscia va al veterano Luigi Carlo Vallino di Marene. Al secondo posto Fruttero Giuseppe e Andrea di Trinità e al terzo Romina Martinengo da Rocca de' Baldi.
Manzi nostrani. Vince Ivan Abello di Villar San Costanzo, davanti a Maria Giuseppina Revelli di Clavesana e Antonella Ferrero di Gabiano (Al).
Manzi grassi migliorati. Primo Sansoldo Gualtiero di Tarantasca, secondo Silvio Roccia di Fossano e terzo Alberto Streri di Margarita.
Vitelli castrati. Vince il "padrone di casa" carrucese Giuseppe Ferreri.
Vitelloni della coscia. Luigi Carlo Vallino di Marene.
Vitelle della coscia. I fratelli Delsoglio di Fossano.
Tori. Isaia Carlo di Cuneo.
Vacche grasse. Società agricola Colombero di Caraglio.
Manze grasse. Dario Bersano di Villafalletto.