Alpitel: 29 licenziamenti a Nucetto. Alpitel, azienda con sede a Nucetto e recentemente acquisita dal gruppo Psc della famiglia Pesce, ha presentato un piano che prevede un centinaio di licenziamenti tra i 600 dipendenti in tutta Italia. Di questi, 29 nella sede storica di Nucetto e 32 a Moncalieri. I sindacati hanno proclamato lo stato d'agitazione e uno sciopero lunedì 16 dicembre con assemblea davanti ai cancelli. L'azienda ha motivato l'apertura della procedura di licenziamento "con l'ingresso di nuovi player 'over the top' che hanno cambiato le regole del mercato e il ruolo degli operatori influenzando le loro strategie d'investimento sulle infrastrutture. Il management ha dovuto spostare il focus dell'offerta verso soluzioni più tecnologiche con una maggiore caratterizzazione digitale. Il 2019 chiuderà con risultati estremamente negativi".

Mauro Cagno rappresentante sindacale FIM CISL: «Stiamo costantemente seguendo la vicenda. Stamane abbiamo avuto l'assemblea con i lavoratori. Appena è arrivata la lettera di apertura delle procedure di mobilità, ci siamo ritrovati subito vicino ai lavoratori. Sapevamo che questa notizia sarebbe arrivata, purtroppo. Martedì, a Milano, effettueremo un esame congiunto con tutti i rappresentanti di tutti i sindacati . E vedremo in quella sede le iniziative da intraprendere subito. Attendiamo anche di poter fissare una data per un incontro urgente al Mise a Roma. Per quanto riguarda sciopero e mobilitazioni, attendiamo di definire l'attuazione solo dopo l'incontro di martedì. Per il momento invitiamo i lavoratori a non effettuare ore di straordinario. Il nostro intendo e che l'azienda ci ripensi nella totalità dei numeri annunciato nella lettera. Anche se temiamo che questo possa non avvenire. In ogni caso faremo tutto ciò che è possibile per fare rientrare la situazione».

Enzo Dho sindaco di Nucetto: «Siamo dispiaciuti e rammaricati. Non erano queste le prospettive. Auspichiamo che l'azienda possa rivedere le sue scelte. Per Nucetto è tutto il territorio sarebbe davvero un durissimo colpo».

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