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Bue d'oro, Carrù applaude Carlo Calcagni e Fabiana Dadone

Bue D'oro Ridotta
La platea si alza tutta in piedi, ad applaudire. Quella che Carrù riserva al colonnello Carlo Calcagni, nella serata del "Bue d'oro" di venerdì 13 dicembre al "Vacchetti", è una vera e propria standing ovation. “Ruolo d’onore”, campione paralimpico in bicicletta con il sogno nel cuore che porta alle olimpiadi di Tokyo. «Non fare sport per me vuol dire morire. Gli stessi medici mi dicono di non riuscire a spiegarsi come faccia a stare in piedi» racconta  Calcagni, gentile e disponibile con chiunque.
L’esposizione all’uranio impoverito in Bosnia e la malattia lo hanno «devastato, ma non vinto». Ora porta avanti ancora la sua battaglia: «C’è qualcosa che non quadra se mi viene vietato di curarmi nel caso in cui voglia continuare l’attività. Alcune mie medicine vengono definite “dopanti” (ma c’è una bella differenza). Non è accettabile che il Coni non autorizzi l’idoneità: altrimenti non si...

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