Lo scontrino elettronico svantaggia gli esercenti dei piccoli Comuni?

Ecco le proposte di Anci. Pianetta: «Rischia di essere l’ennesimo elemento che divide aree urbane e piccoli Comuni di montagna»

Lo scontrino elettronico svantaggia gli esercenti dei piccoli Comuni?
Lo scontrino elettronico svantaggia gli esercenti dei piccoli Comuni?

Lo scontrino elettronico svantaggia gli esercenti dei piccoli Comuni? «Non si può equiparare chi fa impresa nel centro di Torino a chi lo fa in un paesino sperduto di montagna». Forse questa frase, tra tutte quelle che si possono pronunciare relativamente al discorso dello scontrino elettronico, fotografa con più precisione la complessità del problema che pone un territorio come quello italiano, che comprende tanti tipi di ambienti e contesti diversi, sia dal punto di vista ambientale che culturale e socioeconomico. Michele Pianetta, vicepresidente Anci con le deleghe all’innovazione e alle Smart Cities, è attivo da tanto tempo sul tema delle disparità tra centri urbani e provincia, tra montagna e pianura. L’introduzione dello scontrino elettronico obbligatorio, con tutti gli impegni relativi, è solo l’ultimo capitolo di una lunga serie di paradossi, portati dalla disparità tra infrastrutture e risorse dei territori. «Quando si parla di scontrino elettronico – spiega Pianetta – e, si esprime una contrarietà, la prima obiezione che ci si sente rilanciare è “Allora difendete l’evasione”. Secondo me qui però si pone un tema completamente diverso: le misure pensate dallo Stato centrale e diffuse sui territori hanno spesso avuto come primo effetto quello di aumentare la distanza». Sovente è lo stesso Stato centrale che non dispone ancora delle risorse necessarie per far fronte alle conseguenze dei suoi stessi provvedimenti: «Avendo una sua attività, uno seguiva i propri orari, chiudeva tramite il registratore e si scriveva i corrispettivi. Ora c’è l’obbligo di farlo in tempo reale: in certe ore quindi il sito ha troppi accessi e i negozianti sono costretti a tornare nottetempo per caricarli».

Lo scontrino elettronico svantaggia gli esercenti dei piccoli Comuni?

«Stiamo mettendo, secondo me, troppa carne al fuoco – prosegue Pianetta –: in questo momento stiamo attrezzando i territori con l’infrastruttura digitale, che è già un lavoro piuttosto complesso. Ci troviamo a non avere ancora strutture adeguate e ad avere già obblighi che le presuppongono». Anci propone due soluzioni ai problemi sollevati dallo scontrino elettronico: «La prima, avallata insieme a Uncem, è una richiesta di proroga, che non risolve il problema ma accorda più tempo. La seconda è garantire incentivi dedicati: nel momento in cui è possibile prevedere una detrazione d’imposta a chi acquista un registratore di cassa sarebbe più equo garantire agevolazioni diverse e più specifiche per chi opera in realtà diverse da quelle urbane: magari per chi è sopra una certa altitudine o a una certa distanza dai capoluoghi. Potrebbero essere detrazioni ma anche incentivi, contributi dedicati ai cosiddetti esercizi di vicinato, o i voucher per la banda larga. Per andare un po’ incontro alle esigenze e alle difficoltà degli esercizi dei Comuni medio piccoli e dei Comuni di montagna. In entrambi i casi sono realtà dove le connessioni non sono degne». Oltre all’infrastruttura, il problema è anche legato alle competenze digitali degli utenti: «Tantissime piccole realtà potrebbero arrendersi, operatori che mantenevano un negozio aperto nonostante l’età avanzata per garantire un servizio ai cittadini. Una famiglia piemontese su 4 non accede a internet, e di questi la metà non lo fa perché non lo sa usare, sono i dati Istat di fine anno e sono drammatici. Sono favorevole ad ampliare i servizi digitali, ma dovremmo essere attenti anche alla formazione dei cittadini». In questo si sta perseguendo un dialogo con le istituzioni: «Sono fiducioso nell’impegno che il ministro Dadone sta garantendo in questo senso – commenta Pianetta –: con lei ne abbiamo parlato e si è detta d’accordo sull’opportunità di investire sull’innovazione per far restare la Pubblica amministrazione al passo coi tempi. La prossima settimana, incontrerò, con il presidente di Uncem Marco Bussone, l’assessore regionale all’innovazione Marnati e Giorgio Consol, responsabile dei servizi informativi. Chiederemo di mettere delle risorse sui servizi digitali».

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