Brutte notizie sulla crisi Alpitel: l'azienda ha detto no all'accordo coi sindacati e domani verranno indette due ore di sciopero. Questo l'esito dell’incontro a Milano tra sindacati e proprietà per scongiurare i licenziamenti dell’Alpitel. Nessun accordo trovato e domani verranno proposte due ore di sciopero dopo l'assemblea sindacale delle 8.
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La proposta comprendeva l’attuazione del contratto di solidarietà che prevede una riduzione di orario per scongiurare il licenziamenti. A dicembre, la Alpitel aveva annunciato il licenziamento di 100 addetti in Italia, di cui 29 nella sede di Nucetto. Questo era il drammatico prospetto di ristrutturazione annunciato dal Gruppo PSC della famiglia Pesce, che ha acquistato pochi mesi fa la ditta dalla famiglia Bellino (un’impresa di caratura internazionale con diciotto sedi, 600 dipendenti in Italia, 450 in Brasile con un fatturato di 170 milioni). Una doccia gelata per il paese e la realtà della Val Tanaro.
Spiegano Mauro Cagno e Davide mollo rappresentanti sindacali: «Siamo di fronte ad un mancato accordo, l’azienda chiude ad un ammortizzatore sociale conservativo come il contratto di solidarietà, la palla passa a livello amministrativo a Roma. Ci sono state aperture ma le distanze permangono, domani ci sarà assemblea alle 8 poi un probabile presidio a seguire davanti ai cancelli con due ore di sciopero».
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