Così i dipendenti potranno denunciare la corruzione negli uffici. Si chiama “whistleblowing”, ed è un termine inglese di difficile traduzione. Significa, pressappoco, colui che denuncia la corruzione dall’interno. Il dipendente virtuoso che alza la testa e segnala i “furbetti”. Anche se letteralmente si dovrebbe tradurre come «colui che soffia (blow) nel fischietto (whistle)», ovvero: l’arbitro, il garante. Figura scomoda, eppure per certi versi necessaria. Soprattutto nella Pubblica amministrazione, troppo spesso al centro delle cronache per casi più o meno eclatanti (parliamo dei casi nazionali). Da oggi il Comune di Mondovì ha uno strumento in più per incentivare questa condotta: una procedura web dedicata, che tutela e protegge chi segnala.
Così i dipendenti potranno denunciare la corruzione negli uffici
«Il whistleblowing è uno dei capisaldi dei Piani di prevenzione alla corruzione redatti dagli Enti pubblici –spiegano dal Comune – e si riferisce alla denuncia pubblica o all’autorità competente di eventuali attività illecite riscontrate da un soggetto nello svolgimento delle proprie mansioni».
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