Simone Cristicchi a Mondovì con un monologo sul dramma delle foibe
Porto Vecchio di Trieste è un luogo di storia e di memoria, crocevia di viaggi, esperienze, partenze, arrivi. Nell’andrivieni continuo di uomini e mezzi, talvolta, qualcosa resta, si deposita, dimenticato, negli anfratti di questo spazio, nei suoi magazzini. Proprio in queste scorie, in questi sedimenti del passato, a volerli cercare, si può talvolta rintracciare il senso di molte ferite aperte della nostra storia. Il magazzino numero 18 nello scalo marittimo triestino custodisce al suo interno le suppellettili abbandonate da tanti esuli italiani, costretti ad abbandonare i loro averi nel 1947, quando l’Italia perse le terre d’Istria. Una pagina della nostra storia “maledetta” in qualche modo per tanti anni poco nota, dal 2005 celebrata con una giornata dedicata e un programma di dibattiti e commemorazioni, ma sempre particolarmente dolorosa, anche perché spesso al centro di un dibattito politico che raggiunge toni e modi francamente desolanti. Lo sa bene Simone Cristicchi che questa storia ha provato a raccontarla, e la racconta da diversi anni in giro per l’Italia. Prima con uno spettacolo, intitolato appunto “Magazzino 18” di grande successo, trasmesso anche da Rai 1, ora con uno spettacolo più spartano che ne riprende i tratti, intitolato “Esodo” con cui l’artista romano, cantante, attore, disegnatore, sta girando i teatri italiani. Lo sa bene perché ha conosciuto la sua dose di contestazioni: a Scandicci nel 2014 fu accusato di fare “fiction storiografica” da alcuni, e lo spettacolo suscitò diverse polemiche e un vivace dibattito. L’intento di Cristicchi, tuttavia, non è mai stato fare politica, ma fare cultura e di fare memoria, pacatamente, com’è nel suo stile.
Venerdì al “Baretti ” il dramma delle foibe
Nuovo appuntamento della stagione teatrale organizzato dal Comune di Mondovì e dalla Fondazione Piemonte dal Vivo, “Esodo” farà tappa venerdì sera, alle 21, al teatro “Baretti” di Mondovì, a una decina di giorni dalla celebrazione del Giorno del ricordo, dedicato ai morti delle foibe. Giornata in cui in città si è tenuta una toccante cerimonia, con le testimonianze di Nella Honovic e Paolo Bonanno, entrambi fuggiti dalle terre d’Istria. In qualche modo il racconto di Cristicchi raccoglierà e proseguirà il flusso di memoria che si è aperto in città, con una contestualizzazione più ampia e le numerose testimonianze che compongono lo spettacolo. Dopo il trattato di pace del 1947, ben 300.000 persone scelsero di lasciare le loro terre, affrontando un viaggio verso l’ignoto.