Alpitel: c’è l’accordo per i contratti di solidarietà. La notizia arriva dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dove oggi (75° giorno della Procedura) si è tenuto il secondo incontro della cosiddetta “fase amministrativa” dedicata alla vertenza Alpitel relativa al licenziamento collettivo di 100 addetti delle funzioni indirette. Il confronto, avvenuto a delegazioni ristrette a seguito delle restrizioni precauzionali connesse al Covid-19, ha registrato una svolta positiva, pur nella nota situazione di difficoltà, con la sottoscrizione dell’Accordo per il Contratto di Solidarietà, quale ammortizzatore sociale conservativo, grazie anche al contributo del Ministero del Lavoro.
Alpitel: c’è l’accordo per i contratti di solidarietà
«A livello di tempistiche – spiegano i sindacati FIM CISL FIOM CGIL nazionali – la dote degli ammortizzatori sociali disponibili, attraverso il contratto di solidarietà sottoscritto è pari a 24 mesi eventualmente prorogabili a 36. 219 i dipendenti interessati alla sospensione in contratto di solidarietà, con anticipo mensile in capo ad Alpitel (praticamente l’intera platea del personale indiretto interessato dalla procedura) e con una rotazione trimestrale, salvo per il personale volontario e che si aggancerà alla pensione per il tramite degli ammortizzatori sociali. Gli esuberi inizialmente dichiarati, anche al netto delle fuoriuscite spontanee avvenute dall’inizio della vertenza, si riducono a 80. Si è concordato un incentivo per i lavoratori che si agganceranno alla pensione nel periodo di vigenza degli ammortizzatori sociali, mentre per le fuoriuscite volontarie l’incentivo sarà definito in sede aziendale. Un grazie alle lavoratrici e ai lavoratori di Alpitel, costantemente informati nel corso di queste settimane, grazie al lavoro costante delle Rsu e delle strutture FIM e FIOM territoriali che hanno dato prova di grande carattere nel corso di questa non facile vertenza, con significative iniziative di mobilitazione a più riprese. Nelle assemblee, che si svolgeranno in tutte le sedi Alpitel entro giovedì 4 marzo, saranno illustrati compiutamente i dettagli dei testi definiti. Grande assente è doveroso sottolinearlo, il Ministero dello Sviluppo Economico, presso il quale giace da mesi una richiesta di audizione per la presentazione del Piano industriale, il quale non ha ritenuto di intervenire in quello che è l’ennesimo campanello di allarme nel settore delle installazioni telefoniche. Un silenzio assordante che una volta definita la vertenza assieme alle lavoratrici ed ai lavoratori di Alpitel e di tutte le altre aziende delle telecomunicazioni sarà nostro compito squarciare».
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