I sindacati: «Alcune aziende cuneesi non riescono a rispettare le disposizioni sanitarie»

Chiesto un incontro con il Prefetto. «La necessità di salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori è primaria»

E’ di questa mattina (12 marzo) la richiesta di incontro urgente con il Prefetto di Cuneo, formalizzata dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil provinciali. «Il monitoraggio della situazione sanitaria delle aziende del nostro territorio evidenzia che in alcune realtà esista una difficoltà concreta all’attuazione delle disposizioni previste dagli ultimi provvedimenti legislativi – affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil  Davide Masera, Enrico Solavagione e Armando Dagna –. La necessità di salvaguardare la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori è primaria. E‘ fondamentale a questo punto una convocazione urgente».

CORONAVIRUS, FREDIANI (M5S): "SCIOPERI NELLE FABBRICHE, LA REGIONE DIA UN SEGNALE CHIARO: LA SALUTE PRIMA DI TUTTO"

"Lavoratori in rivolta in molte fabbriche del Piemonte per evitare il contagio, la Regione Piemonte deve mandare un segnale chiaro: la tutela della salute viene prima delle esigenze produttive. In questo momento di difficoltà è di fondamentale importanza, come evidenziato anche dal Governo, mettere da parte le legittime necessità lavorative per dare assoluta precedenza alla salute pubblica. Nessun lavoratore può essere costretto a presentarsi sul posto di lavoro in assenza di adeguate misure di sicurezza. Invitiamo i dipendenti a denunciare tale situazione ed il Presidente Cirio a condannare pubblicamente questo atteggiamento che sta producendo tensione" è la presa di posizione di Francesca Frediani, Capogruppo regionale M5S Piemonte.

Scioperi spontanei in Piemonte, Gribaudo (PD): garantire misure anticontagio ai lavoratori

"Nelle fabbriche del Piemonte sta succedendo di tutto: operai minacciati di licenziamento perché difendono la loro salute, aziende che non sanificano gli ambienti, scioperi spontanei per il mancato rispetto delle distanze di sicurezza. Il patto di Cirio con le imprese non sta funzionando. Chi non rispetta le regole deve riorganizzare l'attività in collaborazione con i sindacati oppure sospendere tutto e mettere i dipendenti in cassa integrazione. La salute dei lavoratori e delle lavoratrici non è sacrificabile e barattabile sull'altare della produzione." Lo dichiara la deputata cuneese del PD, Chiara Gribaudo.

FURIA, LAVOLTA, BRIZIO (PD): RABBIA DEGLI OPERAI? MASSIMO IMPEGNO PER GARANTIRE LA SICUREZZA

"Il Partito Democratico del Piemonte in relazione agli scioperi spontanei di queste ore in alcune realtà produttive del territorio piemontese sostiene la causa dei lavoratori che pretendono protocolli e dispositivi di sicurezza anti-contagio. Evidenziamo che non vi è alcuna ambiguità sul punto ribadito nel decreto firmato ieri sera dal presidente Conte  (art 7 c. d). Lo sanno bene le molte aziende del nostro Piemonte che da giorni ormai hanno, laddove non è possibile il lavoro da casa, investito in sicurezza per i propri lavoratori evitando così di interrompere la produzione. A loro il nostro plauso e la nostra gratitudine. I datori di lavoro devono tutelare la salute dei propri lavoratori, da subito e con tutte le azioni necessarie. Continueremo a monitorare la situazione nel nostro territorio nell'ambito del costante coordinamento con i vertici nazionali del Partito ai quali, ancora nella giornata odierna, abbiamo chiesto, oltre agli aiuti economici necessari già in via di definizione, che il governo implementi i controlli nelle fabbriche e nelle aziende" è il commento di Paolo Furia, Segretario PD Piemonte; Enzo Lavolta, Responsabile Lavoro PD Piemonte; Francesco Brizio, Responsabile Economia PD Piemonte.

Grimaldi (LUV): "Inaccettabile, così non va. Tuteliamo i lavoratori, anche a costo di fermare la produzione

I lavoratori chiedono il rispetto delle norme sul Coronavirus, ma l’azienda minaccia di licenziarli. È accaduto alla NCT di Chivasso, ma la situazione è simile in tanti altri luoghi di lavoro. “Inaccettabile. Così non va bene. Sta accadendo che, salvo in rari casi, nelle fabbriche non c'è modo di rispettare le regole invocate dal Governo, anche perché non è chiaro quali siano i mezzi di protezione individuale da adottare laddove non è garantita la distanza di sicurezza. Ecco perché gli imprenditori e le istituzioni dovrebbero rassegnarsi a fermare la produzione, almeno fino a quando non si riesce a riorganizzare realmente in sicurezza. Chi ricatta i lavoratori è fuori da ogni regola” - dichiara Marco Grimaldi in merito alla recente situazione venutasi a creare in almeno una decina di fabbriche piemontesi (per esempio la Valeo di Mondovì e la Dierre di Villanova d'Asti, ma anche la Mtm, la Ikk, la Trivium), dove in queste ore vengono minacciati e organizzati scioperi spontanei. Si protesta contro le fabbriche aperte in base all'accordo di ieri tra la giunta regionale e le associazioni di categoria, come del resto sta avvenendo in tutta Italia. I lavoratori stanno incrociando le braccia per protestare contro la mancanza di regole minime di sicurezza: la distanza di un metro è impossibile da mantenere se le macchine operatrici sono attaccate, così come lo sono gli armadietti negli spogliatoi e i distributori di bevande. In alcune fabbriche sono state chiuse le docce, ma questo tipo di provvedimenti, oltre ad andare contro il decreto governativo, non ha nessuna possibilità di contenere il contagio. Nel frattempo ci sono già alcune fabbriche in cui si registrano casi di contagio: risale a ieri il primo caso alla Lear di Grugliasco di un lavoratore ammalato. Così, nella notte fra lunedì 10 e martedì 11, è stato accertato un caso positivo alla Amazon di Torrazza e alcuni dipendenti sono stati contattati, secondo le procedure gestite dall'Asl, per seguire l'isolamento fiduciario. La Fiom proprio oggi ha diffuso una dura nota in cui la Segretaria generale Francesca Re David definisce "inaccettabile la mancanza nel nuovo Dpcm di misure e iniziative volte alla protezione dei lavoratori che stanno garantendo la tenuta economica del Paese in una condizione di grave emergenza" e chiede di garantire le condizioni di salute e sicurezza anche attraverso “fermate per una riduzione programmata delle produzioni". “Ma c'è dell'altro” - prosegue Grimaldi: - “Ci risulta infatti che in alcune zone del Piemonte le misure per il contenimento nel settore del trasporto pubblico non siano del tutto efficienti. Occorre tutelare i lavoratori di questo comparto, sospendendo il servizio di biglietteria a bordo e facendo rispettare la prescrizione di mantenerele distanze di sicurezza di un metro dal posto guida, vietando all'utenza di sedersi a ridosso della stessa. In questi caso occorre che ci sia uniformità su tutto il territorio". "Il punto centrale oggi e nei prossimi giorni sarà questo:” - conclude Grimaldi - “tutelare chi lavora, anche a costo di fermare la produzione, e chi non può smettere di farlo".

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