Anche i sindaci, nel loro piccolo, si arrabbiano. Paolo Renaudi, sindaco di Peveragno, non le ha mandate a dire, ed ha pubblicato un lungo sfogo dedicato ai malcostumi di questo periodo, davvero complicato per tutti. Troppi “furbetti” che non rispettano il divieto o cercano ogni modo per aggirare le proibizioni, e qualche malcostume da estirpare. «Voglio dire basta – scrive il sindaco – basta con gente che ti chiama sul numero dedicato del Comune e ti tiene 20 minuti al telefono per trovare a tutti i costi la scusa per andare a fare la spesa in un altro paese o a trovare la zia. Gente che ... "ma io vado a correre da solo", senza rendersi conto che se ragioniamo tutti così.... Famigliole al completo che vanno a spasso senza capire che i bambini sono dei portatori di virus fenomenali. Gli anziani che ti dicono "tute bale" e non sfruttano i servizi che mettiamo a loro disposizione. I pensionati che "almeno un giro in paese lo faccio". I ragazzini giovani che partono da punti diversi e si credono furbi a ritrovarsi al campo sportivo per giocare a pallone (ma dove sono i genitori?). I tanti vecchietti che comunque vanno a passeggio. Quelli che tu passi a controllare in giro con tanto di mascherina per dare innanzitutto l'esempio e ti guardano come un pirla. Quelli che ancora oggi ti vengono a parlare a mezzo metro e non serve che arretri, tanto insistono. Quelli che metti fuori sotto il portico le autocertificazioni e chiedi che ne prendano una sola e si facciano le copie e.... "le prendo per mio figlio" e ne prendono 15, lasciando gli altri senza. Quelli che "al funerale ci devo andare comunque" oppure "vado solo in chiesa pochi minuti". Quelli che escono tre volte in un giorno a fare la spesa...».
«Siamo in emergenza, ed è solo all'inizio»
Renaudi richiama tutti a un comportamento più serio e responsabile, a prendere consapevolezza che si tratta di un’emergenza, e che, peraltro, siamo solo all’inizio di quello che potrebbe essere un problema lungo e difficile da risolvere, oltre che molto pericoloso. «Non avete ancora capito? Siamo in emergenza, e siamo solo all'inizio. L'avete vista la chiesa del bergamasco piena di bare che non hanno il tempo di seppellire? Le leggete le richieste di stare a casa di medici, infermieri, OSS che sono davanti all'evidenza della dimensione del contagio dentro e fuori gli ospedali? Sapete cosa passa nella testa di tutti quelli che hanno le imprese ferme o le devono fermare? Non avete capito che abbiamo bisogno dell'esempio e della responsabilità di tutti? Abbiamo soprattutto bisogno dell'esempio e del sostegno di ragazzi e giovani, runners, sportivi e amici dei cani, abbiamo bisogno di esempio e sostegno da quelli che per fortuna non verranno toccati se non in minima parte, ma che possono portare il virus in giro e fare danno ad altri. State a casa».
Ritrovare il senso di comunità
L'egoismo di poche persone rischiano di danneggiare tutti: questo in sintesi il messaggio del primo cittadino di Peveragno, che conclude: «Se sfruttiamo a dovere il ritardo di 20 giorni rispetto alla Lombardia, forse ci eviteremo una parte dello strazio. Forse. Ma se continuate così... l'egoismo e la furbizia di 10 vanificheranno il sacrificio di 200. Lo capite? Troppa gente per le strade, troppi furbi. Smettetela, o saranno troppi i morti fra qualche settimana. E comunque grazie, invece, a tutti quelli che hanno capito. continuate a dare l'esempio e se possibile condividete. A qualcosa servirà. Per tutti gli scettici: secondo voi perchè i Sindaci si preoccupano così tanto? Fatevela, la domanda».