Emergenza coronavirus: sospeso il Pronto soccorso di Ceva. La decisione della regione per 7 DEA in Piemonte
L'emergenza coronavirus richiede nuove forze: medici, soprattutto anestesisti. «Considerato lo stato emergenziale e l'esigenza di proseguire a riorganizzare il sistema di offerta e di liberare professionisti medici per garantire le terapie da prestare a pazienti covid-19, si dispone la sospensione dell'attività dei seguenti pronti soccorso/PPI: Giaveno, Venaria, Lanzo, Nizza, Borgosesia, Bra, Ceva». Questo il dispositivo della Regione Piemonte, firmato oggi dal neo commissario per la maxi emergenza Vincenzo Coccolo, dall'assessore alla Sanità Luigi Icardi, dal direttore alla sanità Fabio Aima, dal vicepresidente della Regione Fabio Carosso e dal Responsabile del Settore programmazione servizi sanitari e socio sanitari Franco Ripa.
«Intendo ribadire che si tratta di sospensioni temporanee e non di chiusure – osserva il commissario straordinario per l’emergenza covid in Piemonte, Vincenzo Coccolo -, la straordinarietà della situazione che ci troviamo ad affrontare impone soluzioni drastiche ed immediate. Chiediamo la comprensione e la collaborazione dei sindaci e dei cittadini. Ogni posto e ogni risorsa sanitaria in più che riusciamo a ricavare, è decisiva per salvare vite umane. Terminata l’emergenza, tutto ritornerà come prima».
La disposizione si intitola "Chiusura dei Pronto soccorso a minore accesso". «I direttori generali - si legge nel dispositivo - devono quindi provvedere subito a riorganizzare i percosi e l'attività aziendale in coerenza con detta disposizione liberando risorse, secondo le necessità, entro e non oltre 3 giorni». La disposizione ordina anche ai direttori Asl di dare «massima informazione alla popolazione di NON recarsi nei pronto soccorso oggetto di sospensione».
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CONTAGIATI IN PIEMONTE - Sono 3.017 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 524 in provincia di Alessandria, 126 in provincia di Asti, 157 in provincia di Biella, 185 in provincia di Cuneo, 237 in provincia di Novara, 1.360 in provincia di Torino, 153 in provincia di Vercelli, 119 nel Verbano-Cusio-Ossola, 37 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 119 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 263, quelle guarite 8. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 9.424, di cui 5.812 risultati negativi.
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