Mascherine “fai da te”: il video tutorial del farmacista di Villanova

Nei giorni caratterizzati dall’emergenza sanitaria relativa al temuto “coronavirus”, le mascherine che aiutano a limitare la diffusione del contagio sono diventate un bene prezioso e difficile da reperire attraverso i canali tradizionali. Tanti, troppi approfittano della situazione per vendere guanti, mascherine e disinfettanti a prezzi esorbitanti.

Qualcuno può essere tentato dal “fai da te” ma, data la delicatezza dell’argomento, è meglio seguire i consigli degli addetti ai lavori come il farmacista di Villanova Mondovì, Luca Somà, che sulla sua pagina Facebook ha postato un tutorial per insegnare a fabbricarsi in autonomia un dispositivo di protezione. Un video subito diventato virale e che è stato ripreso dalle principali testate giornalistiche nazionali, addirittura dal Tg di La7. Bastano garze, pellicole ed elastici per garantirsi una copertura efficace che, è bene ribadirlo, non sostituisce le mascherine certificate e dotate di apposito filtro ma costituisce una soluzione provvisoria.

Momentanea alternativa che ognuno di noi può fare a casa come mascherina Farmacia Santa Lucia

Gepostet von Luca Somà am Donnerstag, 12. März 2020

Come produrre la mascherina - Sarà sufficiente avere a disposizione delle compresse di garza in tessuto non tessuto 10 x 10 centimetri, una pellicola trasparente, delle forbici, una pinzatrice e degli elastici. A questo punto è necessario prendere le compresse di garza, ritagliare un pezzo di pellicola trasparente che sia della dimensione della garza andandole a sovrapporre. Dopodiché si prende l’estatico e lo si mette su entrambi i lati, pinzandolo in almeno tre punti per lato in modo tale da fissarlo alla garza. Sarà quindi sufficiente indossarla facendo passare l’elastico dietro le orecchie e coprendo completamente sia il naso che la bocca. Il modo migliore per tenere alla larga patogeni di qualunque tipo rimane comunque quello di lavarsi spesso le mani e non toccarsi gli occhi, il naso e la bocca con le mani. Se si deve starnutire e non si ha un fazzoletto monouso è meglio farlo sulla piega del gomito. È necessario disinfettare le superfici con disinfettanti a base di alcol e cloro.

Da cosa è nata l’idea di creare questo tutorial?
«Ho pensato di fare questo video per offrire una valida alternativa a tutti coloro che in questi giorni sono entrati in farmacia richiedendomi una mascherina FPP2 o FPP3 che in questo momento non si riescono a trovare in commercio oppure hanno raggiunto prezzi stellari. Il mio scopo, che spero davvero sia stato raggiunto, è quello di aiutare le persone dando loro una semplice indicazione per sopperire a questa situazione di emergenza. Appena saranno disponibili, sarò il primo a suggerire alle persone di utilizzare le mascherine certificate».

Come valuta l’attuale situazione di emergenza?
«È una situazione sicuramente molto delicata. Fortunatamente, dopo un periodo iniziale in cui molti hanno visto questo periodo come una vacanza, le persone ora sembrano aver recepito le indicazioni ministeriali, soprattutto quella di rimanere per quanto più possibile in casa. Consiglio sempre di evitare gli assembramenti che ancora si vengono a creare in prossimità degli esercizi commerciali rimasti aperti. Il nostro compito è anche quello di infondere serenità e ottimismo nelle persone che ci richiedono un consulto. In questo periodo di forte stress e ansia forniamo indicazioni specifiche sull’immunostimolazione, affinché venga aiutato il nostro sistema immunitario a ritrovare il suo giusto livello di azione».

Si aspettava una simile popolarità del suo video?
«Non mi sarei davvero mai aspettato che il video si diffondesse così rapidamente e addirittura venisse ritrasmesso da una trasmissione televisiva. Non ho alcun intento speculativo e, anzi, metto a disposizione il mio tempo cercando di rispondere ed essere utile a tutte quelle persone che ogni giorno mi chiedono consigli anche attraverso i canali social. Ci tengo a ringraziare tutti i miei collaboratori che, nonostante tutto, sono rimasti a contatto con i nostri pazienti-clienti. Grazie ai miei genitori e, più in generale, a tutti i farmacisti che svolgono una preziosa funzione di sostegno alla popolazione, soprattutto in un momento come questo in cui gli ospedali sono pieni e impegnati a gestire le emergenze».

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