«Tutto è nato per caso – spiega Pietro Contegiacomo che ha coordinato la “macchina organizzativa” - e per una volta il social così chiacchierato ha fatto il suo dovere: unire intenti e persone. Avendo letto da giorni che non era facile reperire le mascherine per le “uscite certificate” delle persone ho pensato di ipotizzare una produzione “cooperativa” tra persone che sapevano destreggiarsi con la macchina da cucire anche in considerazione che avendo un passato anche da cucitore e riparatore di mongolfiere e gonfiabili pubblicitari avrei potuto offrire la mia opera utilizzando la mia macchina da cucire. Ho poi contattato Gianluca Garelli che mi ha messo in contatto con Adriana Odasso che sapeva essere già in moto per una iniziativa analoga utilizzando le traverse da letto usa e getta. Questo contatto mi ha portato alla connessione con Maria Grazia Giardinaro che era la “cucitrice”. A questo punto l’azione ha preso una curva a salire molto interessante. Ho proposto a Maria Grazia di testare il tessuto che avevo ancora a magazzino, un nylon da 120 grammi siliconato e quindi impermeabile. Test positivissimo, con prove di lavaggio a varie temperature. E allora via! Con l’aiuto della Polizia, dei Carabinieri, della Protezione Civile che hanno fatto la spola per un “trasporto certificato”, tra Ceva e Bagnasco, spazi dove siamo “confinati” vicendevolmente. A questo punto si uniscono alla combriccola la signora Elisa Dutto che ha il laboratorio (chiuso di questi tempi) a Ceva e la signora Chiara Stella Carretto Gonella che è invece impegnata nel suo ufficio di Lesegno di noleggio furgoni. Abbiamo anche la richiesta della mamma della signora Monica Tarditi che è disponibile ma non ha la macchina da cucire. Abbiamo trovato la macchina ma dobbiamo trovare il modo di spostarla e di sanificarla. Vedremo. Resta il fatto veramente interessante e particolare di aver fatto rete e Comunità in un momento che paradossalmente siamo tutti segregati in casa a meno di uscite assolutamente necessarie. Ma forse questo è una esigenza che nasce proprio in questi frangenti».
A Ceva una rete di sarte che produce mascherine
. Fino a oggi ne sono state confezionate 1.300