«Mi ha scritto lui stesso, con quel garbo che hanno i piemontesi». Così l'anchorman Francesco Vecchi, questa mattina, ha presentato in diretta a Mattino Cinque (in onda su Canale 5) il ristoratore del "Bellagio" di Carrù Mauro Fornasari.
«"Un caro saluto da un ristoratore che non riaprirà più", così mi ha detto Mauro pochi giorni fa», spiega Vecchio. Mauro Fornasari, in collegamento dal ristorante-pizzeria, racconta il perchè. «Il problema è che si parla sempre del "domani". Ma il nostro domani è oggi, dove c'è un accumulo di incombenze che non si riesce a soddisfare (fornitori, utenze e così via). Come me ci sono tanti altri. Si vive una tensione altissima. Non hai delle certezze, con più determinazione da parte dello Stato potremmo avere almeno la tranquillità morale».
«Gli ammanchi sono immediati, questo maledetto virus non dà date di fine. Ci sono le utenze elettriche, il riscaldamento, il magazzino. Noi, a dir poco, abbiamo buttato via mille euro di materie prime. Perchè dico che non posso ripartire? Perchè la macchina si è fermata completamente. Con un prestito si crea un debito su debito. Non si riesce a fare una cassa di migliaia di euro nella ristorazione, sono tutti soldi che devono essere guadagnati. Io, è 30 anni che faccio il ristoratore, qui al "Bellagio" – ricorda Mauro, – è passato anche l'allora presidente Napolitano».
In collegamento in trasmissione anche due rappresentanti del mondo politico: il deputato Graziano Delrio (Pd) e Mariastella Gelmini (Forza Italia). «C'è bisogno di liquidità», dice Delrio. «Per questo il Governo metterà oggi a disposizione una serie di prestiti velocissimi, con sospensione ulteriore dei mutui e degli affitti. Aumenteremo l'indennità mensile, penso, fino a 800 euro. Bisogna far arrivare queste disponibilità in pochissimo tempo». La Gelmini ha segnalato i due grossi problemi di fondo, oltre la burocrazia: «La mancanza di scadenze certe e le casse dell'imprenditoria».
In chiusura il conduttore ha esaltato la "carne" della Langa, cercando di strappare una "speranza" a Mauro: «Verrò presto nel tuo ristorante. Io ci credo: non molliamo!».