Liquidità alle imprese italiane per 400 miliardi di euro: 200 per l’interno e 200 per l’export. Al termine del Consiglio dei ministri di oggi, in serata il presidente del Consiglio Conte si è presentato in conferenza stampa, insieme ai ministri Gualtieri, Patuanelli e Azzolina, per illustrare le misure varate per affrontare l’emergenza economica e sociale dopo l’epidemia da coronavirus Covid-19. Sul piatto prestiti garantiti dallo Stato fino al 90%.
«Una enorme potenza di fuoco – ha detto Conte – un intervento per rendere disponibile liquidità. È l’intervento più poderoso nella storia del Paese. Abbiamo deliberato anche la sospensione di vari pagamenti fiscali e contributi e ritenute pure per i mesi di aprile e maggio. Lo Stato offrirà una garanzia perché i prestiti avvengano in modo celere, spedito – ha spiegato il premier –. Potenzieremo il fondo centrale di garanzia per le pmi e aggiungiamo il finanziamento dello Stato attraverso Sace, che resta nel perimetro di Cassa depositi e prestiti, per le piccole e medie e grandi aziende. Altro strumento molto efficace per tutelare tutte le imprese strategiche, imponendo nuovi obblighi di trasparenza, sarà il potenziamento dello strumento della “golden power” contro scalate ostili alle imprese». Qui è stata aumentato il numero dei settori presidiati.
«In questi giorni mi sono confrontato con tanti leader europei – ha proseguito Conte – che hanno espresso solidarietà a ammirazione per il nostro paese. Agli italiani dico: state dando un contributo fondamentale in questa battaglia. Presto raccoglieremo i frutti dei nostri sacrifici, ma per ora bisogna stare a casa. Ci avviciniamo ad una festività importante, Pasqua significa passaggio, speriamo anche per noi verso una prospettiva migliore ed una nuova primavera per recuperare il terreno perduto».
Il ministro dell’economia, Gualtieri: «Un intervento senza precedenti per garantire la liquidità alla impresa con prestiti garantiti dallo Stato. Un'imponente mobilitazione di risorse pubbliche. Insieme al “Cura Italia” arriveremo a 750 milioni di risorse mobilitate».
Approvato anche il decreto per la scuola già illustrato in giornata. Dalla ministra Azzolina le scuse ai precari della scuola: «Non riusciamo ad aggiornare le graduatorie».
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