A fine giugno avrebbe compiuto 38 anni, ma un brutto male lo ha portato via prematuramente. Magliano e tutto il circondario piangono la scomparsa del giovane Enrico Veglia. Campione e grande appassionato di supermoto, aveva vinto diverse gare nel corso degli anni. Enrico, infatti, lo conoscevano in tanti e sono moltissimi quelli che già in queste prime ore hanno manifestato il proprio cordoglio.
Lavorava come carpentiere nella ditta di famiglia, la Fratelli Veglia di Carrù. Ieri, nella sua Magliano, si è spento, lasciando la moglie Annalisa (i due si erano sposati nove anni fa), i figli piccoli Davide e Isabella, papà Giancarlo e mamma Domenica. I funerali si svolgeranno domani (venerdì 9 aprile) alle ore 15, ovviamente in forma ristretta e privata, come prescrive la normativa anticontagio.
Il sindaco di Magliano, Marco Bailo, lo ricorda così: «Siamo addolorati per questa triste notizia. Ci stringiamo attorno alla famiglia, ai genitori, alla vedova. Perdiamo un bravo ragazzo, un lavoratore, un padre di famiglia. Una persona per bene».
Il ricordo di Dario Malabocchia, segretario del Moto Club Divers Cuneo
«L’ho conosciuto una dozzina di anni or sono, quando si presentò al Moto Club per richiedere la licenza di conduttore, insieme all'inseparabile amico Mauro Cucchietti. Negli anni ha ottenuto numerosi piazzamenti e qualche bella vittoria, distinguendosi sia a livello interregionale, che a livello nazionale.
Ultimo brillante risultato la vittoria conseguita lo scorso mese di maggio sul Circuito Internazionale di Busca, dove si impose con una bella doppietta nella classe S4, dopo la visita ed il terribile verdetto dei medici.
Enrico era consapevole del male che lo aveva colpito, ma ha continuato a lottare come un leone fino all’ultimo, confidando di riuscire a sconfiggerlo, ma non vi è stato nulla da fare. Persona molto allegra, cordiale, disponibile e sempre con il sorriso sulle labbra.
Purtroppo l’attuale situazione sanitaria ci impedisce di essere presenti al rito funebre, ma gli siamo tutti vicini con il pensiero, non mi resta che porgere ai familiari sentite condoglianze, a nome mio e di tutti i soci del Moto Club».