Il castello di Casotto: si spera nella riapertura in estate. La notizia è di quelle destinate a far clamore, tanto è il tempo che valligiani e appassionati di storia e architettura hanno dovuto attendere per vedere riaperti uno dei monumenti simbolo di tutto il territorio monregalese. Un gioiello incastonato tra i boschi di faggio e castagno della valle Casotto, da troppo costretto da politica e burocrazia a un triste declino. Già certosa nell’XI secolo, furono i Savoia nell’Ottocento a disegnarne le forme attuali trasformandola in una residenza di caccia estiva, molto amata soprattutto da Vittorio Emanuele II. Nella seduta del 7 aprile del Consiglio regionale è stato approvato l’ordine del giorno firmato dal consigliere di Fratelli d’Italia Paolo Bongioanni che impegna la Giunta regionale a finanziare la riapertura e il guardianaggio del castello, oggi di proprietà della Regione, al fine di poterlo fruire in termini turistici nell’estate 2020.
Il castello di Casotto: si spera nella riapertura in estate
Nel suo intervento Paolo Bongioanni ha sottolineato l’importanza dell’intervento, forte segnale di sostegno alla ripresa di un turismo oppresso dalla crisi epidemiologica: «sul comparto del turismo e della cultura pesano non solo l’attuale stato di chiusura ma anche le tante incertezze legate al futuro, non potendo infatti pronosticare quando e soprattutto come si potrà riaprire – ha spiegato il consigliere -. Gli osservatori internazionali prevedono in Italia una riduzione del turismo del 70%, ci troviamo di fronte a una situazione di assoluta criticità per tutto il settore. Le aziende turistiche hanno bisogno di sostegno e liquidità». «Il castello di Valcasotto sorge nel comune di Garessio, uno dei focolai dell’emergenza COVID-19 gestita peraltro in maniera magistrale dal sindaco nonché ex ministro della Sanità Ferruccio Fazio. La riapertura del castello potrebbe portare sicuramente una boccata d’ossigeno a un territorio già di per sé svantaggiato che ha dovuto affrontare anche questa particolare criticità. – ha spiegato Paolo Bongioanni -. È stato un lungo percorso e ringrazio coloro che mi hanno accompagnato in questo viaggio come il vicepresidente della VI Commissione Daniele Valle con il quale il 25 ottobre abbiamo effettuato il sopralluogo a questo bene culturale chiuso ormai da più di 10 anni e per il quale la Regione negli anni ha speso una cifra pari a 12 milioni di euro senza essere in grado di renderlo fruibile al pubblico». «Sono previsti due ulteriori interventi per un totale di 3 milioni e 600 mila euro che riguardano il recupero della cappella reale e il restauro dell’ala sud della reggia che richiederanno ancora almeno un paio d’anni di lavoro – ha concluso il presidente della VI Commissione consiliare che si occupa, tra le altre cose, della tutela e promozione dei beni culturali piemontesi -. Durante il sopralluogo abbiamo però potuto constatare come l’ala nord fosse immediatamente fruibile dai visitatori con le conseguenti e prevedibili ricadute economiche sul territorio. Il turismo dei primi mesi post emergenza sarà sicuramente un turismo di prossimità e la vicinanza della valle Casotto con il territorio ligure giocherà sicuramente a favore di questa attrazione». La fine dei lavori, emergenza epidemiologica permettendo, è prevista per il 15 di maggio rendendo possibile una riapertura del castello ai visitatori a partire dal mese di giugno 2020. Presso il Centro conservazione e restauro “La Venaria Reale” sono inoltre presenti molti degli arredi appartenenti al castello che sono stati nel frattempo finemente restaurati e sono pronti per fare bella mostra a Valcasotto.
L'intervento in consiglio di Bongioanni: «L'apertura del castello di Valcasotto può essere un aiuto per la ripresa del turismo dopo l'emergenza»
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