«Secondo l’agenda in questa domenica avrei dovuto iniziare la celebrazione delle cresime nelle diverse parrocchie, momento significativo per tanti ragazzi e ragazze, per le loro famiglie, per le loro comunità, e anche per me – ha detto il vescovo mons. Egidio Miragoli, all’Eucaristia della seconda domenica di Pasqua in Santuario, a porte chiuse, ed in diretta streaming –. Una celebrazione era in programma ieri sera, e tre oggi: a Beinette, a Benevagienna, a S. Anna Avagnina e al Ferrone. Sarebbe stata per me una gioia, passare di parrocchia in parrocchia, celebrare, incontrare i cresimandi e le loro famiglie. Non vi nascondo come questo sia uno dei momenti più belli per il mio ministero. Tutto, come sapete, è stato rimandato, tanto le Cresime come le prime Comunioni, altro appuntamento bellissimo della primavera cristiana».
«Il coronavirus ha intaccato anche i nostri programmi! Ma guai se il coronavirus (o qualche altra disavventura della vita) intaccasse il nostro entusiasmo, la nostra fede – ha aggiunto il vescovo –. Guai se un rinvio raffreddasse il nostro impegno, la nostra preghiera, il nostro sentirci comunità. Io in questa domenica vorrei proprio avere un pensiero particolare e una preghiera particolare per tutti i ragazzi e le ragazze in attesa della Cresima e della prima Comunione. Li penso, li ricordo e li affido al Signore. Notavo questo: quando si elencano le realtà della vita cui il coronavirus ci ha costretto a rinunciare, si citano lo sport, i contatti interpersonali, il lavoro, la scuola, alcune mondanità. Nessuno, mai, ricorda i Sacramenti; e nessuno mai pensa alle centinaia di ragazze e ai ragazzi che si stavano preparando con tanto impegno a riceverli e che dovranno attendere forse un anno».
«Ma se accanto alla crescita del fisico e della mente è importante anche quella dello spirito, possiamo guardare a questo rinvio almeno con un poco di rincrescimento – ha concluso mons. Egidio Miragoli –. Si tratta di un ritardo non da poco, per chi crede: ritardo nell’incontro con Gesù Pane della Vita (Comunione) e della piena assunzione della propria consapevolezza di cristiani (Cresima). Mi consola, l’idea che l’esistenza sarà ancora lunga, per le nostre ragazze e i nostri ragazzi, e che anche Gesù, nella sua vita, ha dovuto e saputo attendere. Verranno certamente tempi migliori anche per i comunicandi e cresimandi di questo difficile inizio dell’anno 2020, e allora sarà doppia festa. Intanto, spero che sacerdoti e catechisti possano portare loro il ricordo e il saluto del vescovo, nell’attesa di condividere con tutti la gioia dell’incontro, della preghiera comune e della amministrazione dei Sacramenti».
In chiusura di celebrazione da parte di mons. Egidio Miragoli anche gli auguri alle comunità ortodosse ed ai loro pastori p. Marian e p. Nicola, per la Pasqua