Nella settimana in cui una parte di Italia si rimette in moto, abbiamo provato a ripetere l’indagine numerica fatta un mese fa. E questa volta il dato demografico – purtroppo – non lascia davvero spazio a dubbi: nel campione di Comuni che abbiamo esaminato, il confronto dei decessi fra il mese di aprile 2020 e tutti quelli precedenti è spaventoso. Il totale dei morti è più del doppio di quello degli anni precedenti. E il dato diventa quasi incredibile nei Comuni in cui si è visto il contagio esplodere nelle RSA.
I grafici che pubblichiamo in questa pagina non hanno bisogno di grosse spiegazioni. I dati vengono tutti da fonti ufficiali: ISTAT, per la maggior parte, e anagrafi comunali per alcuni dettagli (l’ISTAT ha fermato la raccolta sul 2020 al 15 aprile).
Tutti i dati sono ufficiali:
Fonti ANAGRAFI COMUNI + ISTAT
elaborazione grafici L'UNIONE MONREGALESE
Ci sono paesi in cui i decessi di aprile sono più che raddoppiati rispetto sia al 2019 che alla media dei cinque anni precedenti. Ma anche facendo il confronto sul bimestre marzo-aprile, o perfino prendendo il dato complessivo del quadrimestre, si nota che la mortalità è stata molto maggiore del solito.
Il dato di 45 Comuni - Questo grafico è stato ricavato sommando ai dati ISTAT relativi a 45 Comuni monregalesi che l’Istituto di statistica ha selezionato come campione. La raccolta dati dei decessi si ferma però al 15 aprile
L'incremento, è evidente, non vale per tutti i Comuni. Basta confrontare i paesi in cui il contagio è esploso nelle RSA con quelli “indenni”, per rendersene conto: la variazione in località come Carrù, Ceva, Peveragno, Pianfei o Trinità è minima, se non addirittura negativa. Ma se invece si prendono i numeri dei casi ormai noti di Garessio, Mondovì, Villanova, Farigliano, Vicoforte e Roccaforte, ecco che la curva schizza in alto con percentuali drammatiche.
Trovate tutti i dati in una tabella, che riassume le variazioni del mese di aprile e del bimestre marzo-aprile, sia rispetto al 2019 che rispetto alla media dei cinque anni precedenti.
Come abbiamo detto tante volte, questi numeri erano persone. Erano vite. Non è assolutamente nostra intenzione dimenticarci quale sia il peso reale di questo dato. Ma proprio perché è un dato reale, va registrato e riportato. Forse alla fine del 2020 si potrà capire se l’incidenza complessiva di questa malattia ha alterato la demografia di un intero anno, o solo quella di un bimestre. Ma è indubbio che, davanti a queste cifre, non è possibile restare indifferenti.
Mondovì e i morti “senza tampone” - Il dato a Mondovì fa capire molto bene cosa sta davvero avvenendo. Ad aprile 2020 sono morte 65 persone: di queste, però, solo 32 sono state ufficialmente registrate come decessi con covid-19. Apparentemente, i morti “senza covid” sarebbero dunque 33... a fronte di una mortalità media di 18 unità degli anni passati. Quanti, fra i 15 decessi “in più”, avevano contratto il virus ma non hanno avuto il test-tampone? Quanti sono davvero i morti covid?