«In quarantena? Pubblico tantissima musica, finisco album rimasti in sospeso. Talvolta mi sembra che il mio tempo venga scandito da giornate di 36 ore, ha assunto una dimensione molto diversa». Piero Ponzo continua a suonare, ma deve farlo, per forza di cose, solo da casa. E chissà ancora per quanto tempo. Il compositore carrucese, conosciuto come membro dei “Trelilu”, ma altresì con una grande carriera musicale che l’ha portato in giro un po’ per tutto il mondo (da Montréal a Tokyo, giusto per dirne due) affronta vari progetti e condivide la sua musica sul web.
«In mancanza di possibilità di fare attività dal vivo, invento altro». Continua l’attività di registrazione, «l’unica che può produrre una creazione sonora che possa “girare” anche senza concerti. È chiaro che se viene vietata l’aggregazione sociale, bisognerà trovare altri spazi per la musica». Nell’anima “internazionale” di artista è difficile trovare un’etichetta univoca per Piero, o meglio Pier Renzo Ponzo. «Musicista e compositore. Sono poi due cose così diverse? Il musicista ha in mano lo strumento e suona per gli altri. Il compositore è colui che riflette, pensa, inventa e scrive. Nel mio caso spesso coincidono: dal clarinetto, “il primo amore”, e dagli altri strumenti che suono, nascono continuamente nuove idee. Nelle ultime tre stagioni (...) ».
Intervista completa su L'Unione Monregalese del 6 maggio 2020
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