Porta la data del 18 maggio il Decreto del vescovo di Mondovì in merito al ritorno delle Messe con i fedeli, in diocesi. «Preso atto del "Protocollo circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo" sottoscritto dal presidente della CEI e dal presidente del Consiglio dei ministri in data 7 maggio 2020 – spiega il Decreto di mons. Egidio Miragoli –; del Documento del Ministero dell’Interno inoltrato al presidente della CEI e datato 13 maggio 2020, avente per oggetto “Applicazione delle misure di contenimento…”; considerato il nostro Decreto del 12 maggio, che prorogava le indicazioni già date fino al 25 maggio 2020; rilevata la necessità di una graduale e sicura ripresa delle celebrazioni che garantisca tutti, con il presente Decreto si stabilisce che a partire dal giorno 25 maggio 2020 possono riprendere le celebrazioni comunitarie, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e di contingentamento in vigore».
«In particolare: 1. Fino a nuove disposizioni i fedeli sono dispensati dal precetto festivo (e quindi dalla partecipazione alla Messa); 2. Preso atto della dispensa dal precetto festivo e delle limitazioni del numero dei posti ammessi per le celebrazioni nelle chiese, considerato che, secondo una bella tradizione, un buon numero di fedeli partecipa regolarmente alla Messa quotidiana nei giorni feriali, questi potrebbero lodevolmente usare la carità di lasciare il posto, il sabato sera e la domenica, a chi non può frequentare in altri momenti; 3. È certamente da valorizzare, se, quando e dove possibile e decoroso (cf. can. 932, § 1), la celebrazione festiva di una o più Messe all’aperto, offrendo così maggior possibilità di partecipazione e maggiori garanzie di sicurezza; 4. I parroci e rettori di chiese siano attenti anche ad indirizzare a una ridistribuzione delle presenze alle celebrazioni, tenendo conto delle Messe solitamente meno frequentate; 5. Si continui, anche in questo frangente, ad offrire la possibilità di seguire la Messa e altri momenti di preghiera e riflessione in diretta con le nuove modalità di comunicazione, sia per gli anziani e gli ammalati, sia per coloro che per motivi prudenziali non ritenessero di accedere alla chiesa; 6. Per ogni chiarificazione che si ritenesse necessaria o opportuna l’Ufficio liturgico diocesano è disponibile ad offrire aiuto e indirizzi ai parroci e rettori di chiese; 7. Si ricorda il dovere, con l’occasione, di una adeguata comunicazione ai fedeli delle normative, ovvero dei loro doveri e delle loro responsabilità, senza omettere le “indicazioni essenziali” da affiggere all’ingresso di ogni chiesa. Il presente Decreto riguarda le sole celebrazioni liturgiche. Restano pertanto in vigore le altre indicazioni date».