Le Acli: no alla modifica della Legge contro il gioco d’azzardo

L'appello ai consiglieri regionali del Piemonte affinché impediscano la modifica

Le Acli: «No alla modifica della Legge contro il gioco d'azzardo»
Le Acli: «No alla modifica della Legge contro il gioco d'azzardo»

Le Acli: no alla modifica della Legge contro il gioco d'azzardo. La proposta del consigliere regionale della Lega, Claudio Leone, di modificare la legge approvata dalla Giunta Chiamparino nel 2016, che poneva un limite al numero di "slot machine" nei bar e nelle tabaccherie, vietando le “macchinette” nelle sale giochi e negli esercizi pubblici situati a meno di 500 metri da scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, ospedali, oratori, istituti di credito e stazioni ferroviarie, ha suscitato molta perplessità.

A questo proposito le ACLI provinciali di Cuneo si schierano decisamente a fianco degli studenti delle 80 Scuole in tutto il Piemonte, che il 13 febbraio, sostenuti da "Libera", hanno esposto, davanti ai loro istituti, degli striscioni con la scritta: "Regione, a che gioco stai giocando?". «Modificare la legge contro la ludopatia e il gioco d'azzardo, votata dalla precedente Amministrazione, togliendo l'effetto retroattivo, per cui gli esercizi pubblici e le sale giochi che alla data al 19 maggio 2016 già ospitavano slot e Vlt non devono essere soggetti al rispetto delle distanze minime “dai luoghi sensibili”, potrebbe avrebbe conseguenze molto gravi» spiegano le ACLI.

Le Acli: no alla modifica della Legge contro il gioco d'azzardo

«Se passasse questa modifica – dicono il presidente provinciale delle Acli, Elio Lingua, e i componenti della presidenza – verrebbe meno un importante strumento di contrasto al gioco d’azzardo patologico, all’impoverimento di persone e famiglie e anche al riciclaggio delle mafie che operano nel settore. Regolamentare il gioco d’azzardo legale vuol dire difendere le fasce più deboli della popolazione, contro la ludopatia, non lasciare solo chi combatte ogni giorno con questa dipendenza e le famiglie che da essa vengono distrutte o ridotte sul lastrico. I risultati raggiunti nei primi due anni di applicazione della legge sono positivi, pertanto occorre continuare sulla stessa linea e opporsi civilmente a chi vuole modificarla».

Le ACLI provinciali di Cuneo fanno appello in particolare ai consiglieri regionali del Piemonte affinché impediscano tale modifica, e si affiancano alle associazioni e ai gruppi che operano in questo senso, a tutela della salute e del benessere di tutti ci cittadini piemontesi.

 

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