Enrico Costa entra in "Azione", il partito di Calenda. Dopo due anni lascia nuovamente Forza Italia e Berlusconi
Un passo al centro, per qualcuno "lievemente a sinistra". Enrico Costa lascia Forza Italia. Il deputato monregalese, dopo due anni dal suo ritorno fra le fila berlusconiane all'indomani delle elezioni 2018 (leggi qui), esce dal partito e prende una nuova strada. I rumors giravano da giorni: Costa entra in "Azione", il partito dell'ex PD Carlo Calenda, già ministro allo Sviluppo Economico con Renzi e Gentiloni, quando Costa fu ministro agli Affari Regionali. L’ex ministro dovrebbe dare l'annuncio ufficiale questa mattina.
Il percorso politico degli ultimi anni di Costa ha visto diversi cambi, pur mantenendosi sempre sulla linea liberale (non sempre scontati, vedasi le dimissioni del 2017, eppure oggettivamente "azzeccati" dal punto di vista del mantenimento del ruolo). Dopo una militanza nel PDL (nel 2008 fu relatore del "Lodo Alfano"), nel 2013, la prima svolta: fu tra i primi a lasciare il PDL per aderire al Nuovo Centro Destra fondato da Angelino Alfano, quando si cominciò a pensare ai "governi di scopo". Nel febbraio 2014 divenne prima viceministro alla Giustizia nel governo Renzi (ministro Orlando) e poi nel 2016 ministro agli Affari regionali . Gentiloni lo riconfermò nel ruolo nel dicembre dello stesso anno.
Poi, qualche mese dopo, la frattura: nel luglio 2017, complice la divergenza sul tema dello Ius Soli, Costa lasciò il Governo, il Ministero e la maggioranza. E si dimise. Nell'autunno di quello stesso anno (leggi qui) mise su la cosiddetta "quarta gamba" del centrodestra, Noi con L'Italia, un forza liberale nata per fare da contrappeso agli estremismi di Lega e FdI. Candidato alle elezioni 2018 alla Camera nel collegio uninominale Alba-Bra-Mondovì, risultò eletto. Poche settimane dopo entrò in FI dal momento che il suo partito non aveva i numeri per costituire un gruppo.
Lo scenario politico attuale, col governo "giallorosso" che deve fare i conti coi pungoli di Renzi e l'onda crescente di Salvini e Meloni, non è stabile. Da mesi c'era chi suggeriva che potesse essere fra quelli a fare il salto in Italia Viva, il partito di Renzi. Nulla del genere: «resto all'opposizione», afferma. Il filo che lega Costa a Calenda è chiaro, risale agli anni del Governo Renzi-Gentiloni: «Torno alle origini – ci ha dichiarato l'ex ministro, al telefono –. Piccolo partito, molto liberale». La decisione è stata resa nota a FI nelle scorse ore, Costa avrebbe parlato direttamente con Ghedini e direttamente con Berlusconi. «Vado con Calenda - ha dichiarato - perché il mio obiettivo è ricreare la grande casa dei liberali».
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