Una serata di grande interesse, giovedì nel suggestivo chiostro di Casa “Regina” al Santuario, per affrontare, a più voci, un tema di strettissima e pungolante attualità: “Pandemia ieri e oggi. Un’occasione per cambiare”, su iniziativa dell’Azione Cattolica settore adulti, dell’Uciim e del Meic, in collaborazione con il Centro Studi Monregalesi, puntando ad una riflessione mirata ed aperta, incrociando sensibilità ed attenzioni diverse, in una stagione inedita, non ancora chiusa, anzi tuttora intrisa di rischi e di ansie. "Nulla dovrà essere più come prima" è uno degli slogan di questo nostro tempo travagliato: come se la pandemia abbia portato, oltre al senso della nostra fragilità, anche la percezione che il nostro modo di vivere come comunità abbia bisogno di un radicale cambiamento, e che la stessa delicata situazione del contagio sia propizia a quel cambiamento. Un tempo delicato e importante, questo, che ha bisogno di una lettura non superficiale. Articolati i punti di vista messi in campo con grande efficacia: da quello storico di Cesare Morandini, dottore di ricerca in Storia moderna e contemporanea (autore di “La Peste e la Città”, CEM 2020), a quello sociologico di Silvio Crudo, docente di Sociologia della religione presso l'ISSR di Fossano (suo, insieme a L. Grosso e M. Offi, “Dall'egemonia al pluralismo. Cattolicesimo e modernità nelle diocesi del Cuneese”), fino a quello teologico ed ecclesiale di don Duilio Albarello, docente presso la Facoltà teologica di Milano (fresco di stampa lo studio “Cattolici in diaspora. Tre variazioni pandemiche sul tema dell'Uscire”, contenuto in “Non è una parentesi”, a cura di Derio Olivero, Effatà 2020). Una sorta di sfida a misurarsi con una realtà, quella del Covid 19, che – come detto nell’introdurre gli interventi, Francesca Guarino dell’A.C. – va raccolta per non smarrirsi e perdere il senso di ciò che si vive e di ciò che angustia.
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