15 minuti/L’influencer: chi sfrutta la vetrina per cucirsi addosso un brand

Che lavoro fa Chiara Ferragni? Ma soprattutto, è un lavoro? Ce lo siamo chiesti tutti almeno una volta. La maggioranza delle persone non si è ancora rassegnata alla risposta alla domanda: sì. L’influencer è una delle nuove possibili opportunità lavorative aperte dalla nuova frontiera del web, che tante ne ha sottratte e ne sta sottraendo. Certo, non può diventare un’opportunità per tutti e soprattutto per molti non è sufficiente, da sola, a garantire il sostentamento. Ferragni è la punta di un ampio iceberg: gli influencer sono tanti, punti di riferimento in ogni campo e in ogni prodotto, sfruttano la propria competenza, la propria abilità nel posizionarsi in rete, spesso semplicemente dovuta al fatto di essere arrivati per primi o non avere rivali nel campo, ma anche di avere già un pubblico, più o meno ampio, al di fuori del mondo della rete (come nel caso di attori e presentatori, ma anche di docenti o liberi professionisti molto noti). Per tanti il percorso incomincia per caso, generalmente con la condivisione della propria passione al pubblico della rete, per poi diventare, sempre di più, un impegno professionale. Con il crescere delle visualizzazioni infatti il proprio profilo acquisisce, evidentemente, una vasta platea e quindi un valore economico. Non riguarda solo Instagram o You Tube, come si potrebbe pensare. Alcuni tra i blogger di ricette di GialloZafferano di maggiore successo infatti si vedono contattati da marchi e aziende per provare i loro prodotti. La fase pionieristica tuttavia è sostanzialmente esaurita: oggi la strada dell’influencer marketing è sempre più ardua e sempre più consapevole. Non è rimasto molto spazio per approcci naif, ma anzi è necessario per realizzarsi un lavoro duro facendo attenzione a ogni minimo aspetto tecnico, tutto per posizionarsi meglio degli altri, racimolare ogni visualizzazione e ogni like. Soprattutto, però, è importante una gestione consapevole e oculata dei propri contenuti e della propria immagine. Prima di tutto è necessario essere immediatamente riconoscibile, creare una platea di utenti affezionati che si ricordino di noi, trovino interesse nei contenuti proposti e si fidelizzino. In seconda battuta, come rivela in alcune interviste la stessa Ferragni, il segreto è la spontaneità. Può sembrare una contraddizione, forse addirittura una frase affettata, retorica, senza reale fondamento, eppure è una nozione molto precisa. Su internet funziona non quello che è spontaneo, ma quello che appare tale. Non c’è nulla di casuale in ogni post di un influencer, ma è tutto studiato perché tale appaia. La coerenza con la propria immagine e il proprio stile, con il proprio personaggio, consente di creare un filo diretto tra il pubblico di utenti e il proprio profilo virtuale, che coincida o no con la personalità reale. Non è importante se Chiara Ferragni è davvero come appare. È importante che appaia esattamente come debba apparire.

CULTURE CLUB 51 - 15 MINUTI

- L'influencer: chi sfrutta la vetrina per creare un brand - PAOLO ROGGERO

- La rete come opportunità di carriera - VITER LUNA

- Lo sconosciuto: diventare un meme- LORENZO BARBERIS

- La gogna mediatica: vittime e carnefici della viralità - MARIKA MANGINI

 

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