La spiaggetta “nascosta” di Clavesana, non è più così nascosta. Già dall’inizio dell’estate e poi sulla spinta dell’articolo pubblicato dal nostro giornale la scorsa settimana (cliccatissimo soprattutto sul web), l’angolo di paradiso sulla riva del Tanaro viene letteralmente preso d’assalto, quasi ogni week-end, da moltissimi visitatori, desiderosi di vedere dal vivo la spiaggia di sabbia finissima. Scoperta nel maggio del 2019 da Anna Bracco ed Alessandra Botto dell’Associazione culturale “Calanchi di Clavesana” in un punto particolare, ai piedi delle maestose pareti di roccia dei calanchi, inizialmente la spiaggia era frequentata soprattutto da fotografi naturalisti, vista la luce bellissima del luogo specialmente in alcuni momenti particolari della giornata. Durante quest’estate, quindi già anche prima dell’uscita del nostro articolo, complice forse la maggior tendenza ad un turismo “di prossimità”, la zona è stata poi molto frequentata anche da turisti e bagnanti. Sulla nostra pagina web, il successo della spiaggia di Clavesana ha suscitato reazioni contrastanti tra gli utenti. Da una parte, i moltissimi appassionati di natura che vorrebbero indicazioni più precise per riuscire a raggiungere la località descritta, dall’altra invece i sostenitori della “segretezza” del luogo, convinti che un “turismo di massa” possa rovinare irrimediabilmente l’ambiente. «Da quando abbiamo scoperto la spiaggia – spiegano dall’Associazione dei Calanchi – è stato un crescendo di interesse per questa meraviglia naturale che è ancora più meraviglia se pensiamo che esiste o non esiste a seconda della portata del fiume, a seconda dei periodi dell'anno, a seconda dell'entità delle piogge e può essere anche modificata, cancellata o spostata, lungo la sponda del fiume. Ringraziamo tutti i visitatori, in questi giorni sono davvero tanti, per l'attenzione ambientale che hanno avuto nel visitare la magica spiaggetta di Clavesana. Il posto è stato lasciato pulito e in ordine». Per proseguire la sua importante impera di valorizzazione della natura “intorno” ai calanchi, l’Associazione in occasione della premiazione dell’ultimo contest fotografico, allo Sbaranzo, aveva proposto la creazione di un nuovo parco fluviale, che possa tutelare il verde incontaminato del lungo Tanaro, partendo da Bastia, passando per Clavesana ed arrivando fino a Farigliano. Per ora, la proposta è rimasta tale. Visto l’interesse generale sul tema, chissà che in futuro però non ci possano essere anche sviluppi “pratici”, magari grazie all’interesse delle istituzioni.
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