(a.c.) – Era stato condannato, in primo grado, nel 2018 per episodi di violenza, presentando poi appello. E.L., ora deve rispondere dell’accusa di stalking presentata dall’ex moglie, residente a Mondovì. La donna ha parlato di pedinamenti sul luogo di lavoro, davanti alla scuola dei figli e nei luoghi che abitualmente frequenta. A partire dall’inizio del 2019 e anche durante il periodo di lockdown.
L’uomo, E.L., si trova quindi a rispondere dell’accusa di stalking in tribunale a Cuneo. La coppia si era conosciuta nel 2007. Cinque anni fa la decisione di lei di separarsi dal marito a causa di atteggiamenti giudicati troppo possessivi. I due figli sono stati affidati alla madre in via esclusiva, una decisione che E.L., seconda la donna, non avrebbe mai accettato. Dopo gli episodi di violenza già affrontati nel processo di due anni fa, la nuova denuncia riguarda invece le supposte persecuzioni di cui la ex moglie riferisce di essere stata vittima da inizio 2019.
Il rapporto del padre con i bambini si è interrotto circa un anno e mezzo fa, quando lui ha sospeso gli incontri protetti alla presenza dei servizi sociali. «Spesso però – ha sostenuto la donna – li cerca a scuola o a casa. Una settimana fa si è presentato perché voleva fare gli auguri di buon onomastico a uno dei due, gli ho risposto che il bambino non era in casa e ha cominciato a inveirmi contro».
Alcuni carabinieri della compagnia di Mondovì hanno confermato che in almeno un’occasione E.L. sarebbe stato protagonista di dissidi verbali con il nuovo compagno della sua ex moglie. Il processo è stato rinviato al 26 ottobre per ascoltare i restanti testi della Procura e della parte civile.