La Mostra del Cinema di Venezia, il più antico festival di prestigio

Lorenzo Barberis ripercorre la storia della kermesse Veneziana, la più importante vetrina sul cinema del nostro paese

Festival venezia cinema

Torna anche quest’anno la Mostra del Cinema di Venezia, giunta alla sua edizione numero 77. Un evento che arriva dopo che la pandemia del Covid ha cambiato forse per sempre le regole del gioco, anche nell’ambito del cinema, della cui crisi abbiamo scritto (e anche Mondovì, per un insieme di fattori, si trova nuovamente senza sale all’indomani del lockdown). Quello di Venezia è il più antico dei festival “di prestigio”: nato solo tre anni dopo l’Oscar (1929), nel 1932, all’interno della Biennale di Venezia (nata nel 1895, e divenuta Ente autonomo nel 1930, due anni prima). Fondata dal conte Giuseppe Volpi di Misurata, all’epoca presidente della Biennale, ebbe come direttore Luciano De Feo, segretario generale dell’Istituto per il cinema della Società delle Nazioni. E del comitato d’onore fece parte Louis Lumière, che elogiò la manifestazione per il riconoscimento dato al cinema come vera arte, non solo intrattenimento. Dalla seconda edizione (1934) venne previsto un premio: ovviamente, nell’Italia fascista di allora, la Coppa Mussolini. Nel 1935 il premio divenne annuale, e ospitò il primo technicolor, Becky Sharp (1935) di Mamoulian. Nel 1936 la giuria divenne internazionale, nel 1937 il premio trovò la sua casa al Palazzo del Cinema al Lido. Ma intanto dal 1938, anno del precipitare della situazione internazionale (in Italia, vengono promulgate le famigerate leggi razziali), iniziò periodo negativo del festival, aperto esclusivamente ai Paesi dell’Asse e relativi alleati. La ripresa del 1946 vede la direzione di Elio Zorzi, concordando una alternanza con il neonato Festival di Cannes, che si teneva di primavera, mentre per Venezia è fissato l’autunno. Negli anni ’50, con le immancabili e costanti polemiche, segno del resto di vitalità, il Festival fece scoprire il cinema giapponese e in seguito altre tradizioni non-occidentali, contribuendo nel mentre alla valorizzazione del cinema italiano nel mondo. Oggi il cinema deve ancora una volta reinventarsi: oltre la pandemia, il politicamente corretto torna all’assalto, e gli Oscar hanno appena approvato un codice di condotta volto a premiare le minoranze, che ha fatto discutere. Vedremo quale cinema ci offrirà l’era della cancel culture e delle serie tv in streaming; anche se, per chi vi è cresciuto, appare irrinunciabile il fascino del buio in sala.

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