Il “Don Camillo” di Guareschi è un grande classico della letteratura umoristica, sfociato anche in una serie di film di successo. Negli ultimi dieci anni, inoltre, ha visto un notevole adattamento a fumetti, decine di volumi curati dallo sceneggiatore Davide Barzi, e da un folto gruppo di disegnatori, per la casa editrice ReNoir. All’interno di questo progetto, vi è anche una serie dedicata al Don Camillo “noir” – pubblicata per il Rimini Comix – che strizza l’occhio nella grafica e nel formato a un classico fumettistico come Diabolik. La serie, giunta al terzo episodio in questo 2020, riprende come al solito un racconto guareschiano originale. Però, al tempo stesso, la scelta è stata sicuramente ispirata da un episodio ben noto della cronaca di Mondovì. Poco prima del lockdown, come noto, nel Giorno della Memoria qualcuno aveva tracciato una terribile scritta antisemita sulla abitazione che fu di Lidia Rolfi, scrittrice che ha narrato i tremendi lager femminili come prigioniera politica. Ne era seguita una ondata imitativa in tutta Italia: la diffusione del Coronavirus ha eclissato tali cupe vicende. Nella storia guareschiana, e nel suo fedelissimo adattamento, una mattina sul muro del municipio del borgo compare una svastica. Inizia la “caccia ai fascisti” da parte di Peppone, mentre Don Camillo – che esprime tendenzialmente il punto di vista del conservatore Guareschi – ipotizza un cretino isolato. Nel caso di Guareschi, la soluzione del caso sarà piuttosto sorprendente. Barzi qui mette particolarmente al centro l’elemento dell’azione, come richiesto dal gioco sul “noir”, e ciò viene ben interpretato dalla disegnatrice Lucia Gabbi, al suo esordio sul personaggio, che utilizza un segno nitido con retinature molto efficaci anche nelle scene in notturna, dove si intersecano all’uso del chiaroscuro. Insomma, una bella riproposizione di un Guareschi strettamente attuale, che lo conferma interprete di temi importanti e ricorrenti nel dibattito italiano, in grado di avere ancora qualcosa da dire anche oggi.
Un fumetto su Guareschi, ma ispirato a Mondovì?
Un recente fumetto di Barzi e Gabbi per Renoir Comics potrebbe forse trarre spunto da un ben noto fatto della cronaca monregalese...