Due minuti e quaranta secondi di applausi per la prima di "Sul più bello", esordio alla regia della monregalese Alice Filippi, alla Festa del Cinema di Roma.
Una pellicola, prodotta da Eagle Pictures, che per giunta ha dovuto fare i conti con l’esplosione dell’emergenza Covid-19 e poi col lockdown. "Sul più belloin 400 sale dal 21 ottobre ed è in concorso ad "Alice nella Città", sezione young della Festa del Cinema di Roma. Un "dramedy" che racconta la storia di Marta, una ragazza affetta da una malattia potenzialmente terminale, che conquista l'amore e insegna a sorridere nella malattia.
«È la storia di una ragazza di nome Marta, a cui la vita non ha davvero regalato nulla - racconta la Filippi - : è orfana e lotta con una malattia degenerativa e incurabile. Ma ha uno spirito positivo e una solarità che la sprona ad andare avanti. Lei sa di non essere “attraente”, ma vuole trovare un ragazzo che le faccia battere il cuore. Il soggetto è di Roberto Proia e Michela Straniero, adattato dall’omonimo libro di Eleonora Gaggero. Cercavano una regista: io mi sono proposta, e sono stata scelta. Gli è piaciuta l’idea che avevo per mettere in forma la pellicola: un film che sapesse comunicare positività in una storia drammatica attraverso un accurato uso dei colori e dei dettagli. Gli ambienti come la camera di Marta, il suo carattere frizzantino, i suoi abiti dai toni “pop”: mi sono ispirata a pellicole come “Little Miss Sunshine” o “Juno” per mettere in scena certe emozioni e trasmettere positività. Una positività che contrastasse con le scene più tristi, ovviamente molto diverse come toni e ambienti».
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