Nel suo continuo processo evolutivo, il cinema si è sempre dovuto prestare a riscritture di storie e personaggi. Negli ultimi anni sono fioccate le riletture dei grandi classici del passato, offerti secondo una visione stravolta rispetto alla consueta messa in scena del “remake”, aperti al completo capovolgimento del punto di vista. Trasformare personaggi negativi in positivi, cattivi in eroi, pare essere una moda del momento, di cui Maleficent e il Joker sono la punta dell’iceberg. Ma può anche essere una necessità, dovuta a un panorama ormai saturo e stanco di seguire le convenzioni del canovaccio fiabesco, alla base di molto cinema. Invertire ruoli e caratteristiche degli interpreti è un esercizio stilistico molto interessante, ulteriormente edificato dall’opportunità morale di voler abbattere i pregiudizi. Ecco quindi l’indagine alla scoperta della follia del Joker o della cattiveria di Malefica, una comprensione che li presenta sotto una nuova luce, paradossalmente positiva. Per arrivare alle origini di questa svolta dobbiamo nuovamente attingere alla fiaba, non più quella convenzionale, bensì quella delle regole sconvolte di Shrek. E’ curioso come a scardinare i dettami del cinema venga utilizzata la stessa fonte da cui esso ha attinto. Infatti Shrek, del 2001, rovescia completamente le dinamiche e il valore dei personaggi nella vicenda, elevando i mostri a eroi, associandosi in questo a molti lavori di Tim Burton che propongono la medesima filosofia, presentata però in maniera meno esplicita. Quest’ultimo però ci offre una versione personale del ribaltamento, esponendo scenari abitualmente associati al mondo oscuro dell’horror e dell’oltretomba, in veste gioiosa e rasserenante. Se il ribaltamento è il fenomeno del momento, analizzando il passato ci accorgiamo che il cinema aveva espresso l’esigenza di rappresentarlo, ma non in maniera diretta, servendosi spesso di surrogati. L’epopea di Anakin Skywalker da un lato all’altro della Forza, o il passaggio da vittima e carnefice e viceversa presente in molte versioni, tra cui un altro cult di fantascienza come Blade Runner, e in molte opere di Tarantino, sono frutto di questa sottintesa intenzione.
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