LA RUBRICA CHE ABBAIA
Secondo un’antica leggenda indiana, quando un nostro amico a quattro zampe ci lascia, attraversa il ponte dell’arcobaleno per raggiungere qualcosa che ricorda un oltre. Cosa accade però nella realtà? A Mondovì, al Follone, esiste un luogo – in un posto splendido, immerso nel verde e nella tranquillità – dove poter far riposare i nostri amici che non ci sono più: è Airone, il cimitero per animali d’affezione di Mondovì. Incuriosite da questo luogo, scoperto da chi scrive per caso, abbiamo fatto qualche domanda ad Elisa, che lo ha creato e lo gestisce insieme al socio Davide.
Come nasce la sua idea?
Il cimitero nasce nel 2015. Nella nostra famiglia gli animali hanno sempre avuto un ruolo importante e la sensibilità sull’argomento è sempre stata molto presente. L’idea originaria è stata di mio zio, che portò avanti il progetto dove viveva. Purtroppo, lui non è riuscito a realizzarlo, così io ho deciso di portare avanti la sua idea qui a Mondovì, e ci sono riuscita grazie al sostegno di mio marito e della mia famiglia, di Davide, e l’appoggio dell’Amministrazione comunale.
Quali e quanti animali ospitate?
Ad oggi abbiamo circa 35 ospiti. Tutti gli animali domestici possono essere accolti qui, ma al momento abbiamo solo cani e gatti.
Come funziona?
L’iniziativa è nata per dare un’opportunità a chi non ha la possibilità di poter tenere il proprio animale con sé, – ad esempio in un giardino – e non accetta l’idea che il compagno di vita diventi una sorta di rifiuto da smaltire (attualmente non è infatti possibile seppellire in montagna o nei boschi, bisogna rivolgersi ad un veterinario). Si trova in un bosco tranquillo, con una recinzione alta e profonda, in modo da poter seppellire gli animali in sicurezza. Siamo una piccola realtà, abbiamo delle tariffe base che permettano a tutti di accedere, e dei servizi aggiuntivi per chi può e vuole avere qualcosa di più. A tutte le persone che hanno un animale nel cimitero viene data una chiave che permetta loro di accedervi quando vogliono, a seconda della loro sensibilità. Alcuni, una volta che l’animale viene inumato, non tornano più, altri sono visitatori frequenti. Da parte nostra poi cerchiamo di aiutare le Associazioni del territorio che si occupano di difesa degli animali, pubblicizzando il loro lavoro nella nostra struttura e sulla nostra pagina facebook e devolvendo loro parte dei soldi che riceviamo dai proprietari.
LA RUBRICA CHE ABBAIA. Per Gea Odv – Pia Tealdi
Nella foto Theodore, ospite del Canile Rifugio 281 di San Michele M.
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