(a.c.) – «Ero arrivato da un anno in Italia e non parlavo la lingua. Mi ritrovavo con un gruppo di una quindicina di africani ma non sapevo che altri immigrati spacciassero nel parchetto. Oggi non ci vado più, ho trovato un lavoro e cambiato casa». Si è difeso così in aula il giovane E.N., immigrato ivoriano all’epoca residente a San Michele Mondovì, dall’accusa di spaccio di stupefacenti.
I fatti risalgono a tre anni fa, nei giardinetti di via della Cornice, a Mondovì. A suo carico pesano soprattutto le riprese video effettuate dal nucleo operativo dei Carabinieri nell’ambito di una vasta indagine anti-droga, condotta tra il novembre 2017 e il gennaio 2018. Nella giornata dell’8 dicembre E.N. era stato ripreso in compagnia di altri extracomunitari mentre veniva avvicinato da un presunto cliente: i Carabinieri lo avevano visto estrarre un sacchetto bianco e porgerlo al suo interlocutore, poi perquisito e trovato in possesso della droga. In un’altra occasione, circa mezzora dopo, lo si osservava cedere un involucro a un altro uomo, non identificato.
L’imputato è assistito dall’avvocato Flavio Manavella, e ha negato qualsiasi addebito: «Mi hanno accusato di aver venduto marijuana anche a minori ma non è vero». Il processo è stato rinviato al 22 gennaio prossimo per la discussione.