La Regione Piemonte si candida a un ruolo speciale per l'attivazione del piano-vaccini Covid-19. E anche l'ospedale di Mondovì, hotspot per i tamponi brevi, diventerà punto di somministrazione del vaccino "Pfizer": la somministrazione seguirà la rete degli hotspot dei tamponi, quindi il "Regina Montis Regalis" (come l'ospedale di Savigliano) sarà uno dei punti in cui arriveranno le dosi, conservate nelle celle frigorifere. Lo ha annunciato il presidente Alberto Cirio in conferenza stampa oggi, venerdì 20 novembre. Le dosi, nella prima fase, saranno riservate al personale degli ospedali e alle Case di riposo (personale e ospiti, ovvero soggetto a rischio e soggetti deboli). La diffusione, fondamentale anche per le strutture per anziani (rsa e ra) verrà gestita in coordinamento con la Protezione civile.
«Il commissario per l'emergenza Covid Arcuri ha chiesto alle Regioni di attivarsi - ha spiegato il presidente Alberto Cirio -, e il Piemonte lo ha fatto. Non ci siamo limitati a inviare le informazioni richieste, ma candidiamo il Piemonte a un ruolo protagonista per la gestione nazionale. L'Italia acquisterà 3,4 milioni di dosi di vaccino, che saranno disponibili da fine gennaio 2021, pronte per essere somministrate a 1,7 milioni di persone». Questo perché il vaccino va conservato in contenitori frigoriferi speciali: a -75 gradi. Solo così una dose può durare almeno 6 mesi. E il Piemonte ha un piano preciso: grazie alle aziende della "catena del freddo" dell'alessandrino (l'area di Casale Monferrato è la "capitale del freddo", sede di molte aziende leader mondiali del settore), la regione si è proposta al Governo e al commissario Arcuri come territorio per stoccare e conservare l'intera fornitura nazionale.
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