Conte: «I numeri ci confortano, ma sarà un Natale diverso». «Non imporremo il vaccino»

Il presidente del Consiglio presenta il nuovo Dpcm. Per le festività «forte raccomandazione di non ricevere a casa persone non conviventi»

Conte: «I numeri ci confortano, ma sarà un Natale diverso». «Non imporremo il vaccino». Conferenza stampa, senza sorprese, del presidente del Consiglio sul nuovo Dpcm in vigore da domani con il rinnovo delle misure di contenimento della pandemia in vigore fino al 15 gennaio. Giuseppe Conte ha sottolineato come: «Un piano per affrontare l'emergenza in queste settimane, che prevedono anche il periodo natalizio. Il sistema delle zone “colorate” sta funzionando e ci consente di dosare i nostri interventi. Le misure sono adeguate e proporzionate alla situazione dei territori». Note positive dai numeri: «Nel giro di un mese abbiamo piegato la curva dei contagi, portando l’Rt sotto l'1%. Scende anche il numero degli accessi al Pronto soccorso e il riscorso alle terapie intensive. Entro un paio di settimane tutte le Regione saranno “gialle”, un risultato significativo. Stiamo evitando un lockdown generalizzato».

VACCINI – «C'è un principio di autodeterminazione. Dobbiamo cercare di salvaguardarlo fino agli estremi limiti. Sono per questo approccio liberale che è anche nella nostra Costituzione. Se noi siamo in una condizione di gestire la curva del contagio, come confido che stiamo facendo e continueremo a fare, non sarà necessario imporre un trattamento sanitario obbligatorio. Cercheremo di preservare la facoltatività della vaccinazione».

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NATALE – Con il Natale in arrivo, I «Risultati che ci confortano, ma non possiamo abbassare la guardia per le festività. Senza limitazioni sarebbe pressoché inevitabile una nuova risalita della curva. La strada per uscire dalla pandemia è ancora lunga. Potrebbe esserci una terza ondata già a gennaio». «Non possiamo entrare nelle case delle persone ed imporre stringenti limitazioni, ma c'è una forte raccomandazione di non ricevere a casa persone non conviventi. Niente veglioni negli alberghi. Negozi aperti fino alle 21. Nei festivi e prefestivi nei centri commerciali aperti solo per i generi alimentari e attività come edicole, tabaccherie e vivai. «Servono impegno e attenzione. Dobbiamo attendere i vaccini e le nuove cure, ma questo sarà un Natale diverso» ha concluso Conte. Dal 4 dicembre al 6 gennaio negozi aperti fino alle 21.

Conte: «I numeri ci confortano, ma sarà un Natale diverso». «Non imporremo il vaccino»

LE MISURE – I punti principali. Dal 21 dicembre al 6 gennaio vietati gli spostamenti tra regioni e il 25, 26 dicembre e il primo gennaio anche tra Comuni. “Coprifuoco” dalle ore 22 alle ore 5 del giorno successivo, allungato alle 7 il 1° gennaio. Consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità o per motivi di salute. Si potrà rientrare nella casa dove si ha il domicilio. Quarantena per i rientri dall'estero.

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SCUOLA – Dal 7 gennaio didattica in presenta per il 75% degli studenti. «E lavoriamo con gli enti locali perché dal 7 gennaio si riparta in sicurezza, per non tornare più a casa. Verranno valutate tutte le opzioni di flessibilità che i territori proporranno, dai trasporti agli orari».

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