“Sacra Famiglia”: «Pagheremo gli stipendi ma non le tredicesime». CGIL: «Inaccettabile»

«Siamo riusciti, con sforzo, a coprire gli stipendi di novembre e riusciremo a saldare gli stipendi di dicembre: ma non le tredicesime». È questa la frase che  le lavoratrici e i lavoratori del "Sacra Famiglia" di Mondovì si sono trovate nella lettera inviata dal presidente Diego Bottero. La rsa di Mondovì, per parola dello stesso presidente, si trova «in gravissima difficoltà economica con carenza di liquidità». E aggiunge: «Speriamo di pagare le tredicesime all'inizio del 2021». Immediata la reazione della Fp-CGIL: «Inaccettabile».

Il personale di una struttura che ha lottato in prima linea si trova ora penalizzato nonostante gli sforzi colossali. La crisi economica della struttura è nota: si parla di un ammanco che potrebbe sfiorare il milione di euro (leggi qui). «Non nascondiamoci dietro a un dito: il danno è consistente - aveva affermato il sindaco Paolo Adriano -. La riduzione delle rette si può stimare in 70-80 mila euro in meno al mese da aprile a oggi». In realtà, nella lettera giunta ai dipendenti Bottero parla di una riduzione dell'incasso delle rette addirittura del 50%: una cifra potrebbe aggirarsi sui 700 mila euro. A questa cifra vanno aggiunte le spese extra per l'emergenza Covid: 300 mila euro solo per la "prima ondata".

 

La CGIL non usa mezzi termini: «Ieri il presidente affermava: "mai come quest'anno il Sacra Famiglia sarà davvero una grande famiglia". Purtroppo invece il risveglio oggi è stato amaro per le lavoratrici e dei lavoratori che in queste ore stanno ricevendo lettera, proprio a firma del presidente, nella quale hanno trovato scritto: "il nostro Ente versa in gravissima difficoltà economica con carenza di liquidità. Siamo riusciti, con sforzo, a coprire gli stipendi di novembre 2020 e riusciremo a saldare gli stipendi di dicembre ma non le tredicesime". Riteniamo inaccettabile che a pagare le crisi siano sempre i lavoratori, quelli che fino a poco tempo fa venivano considerati eroi, ma che semplicemente con dedizione e professionalità hanno svolto e svolgono il loro lavoro, rischiando anche la loro salute e quella dei propri familiari per assistere le persone più fragili della nostra società. Siamo vicini al "Sacra Famiglia" e a tutte le strutture che a causa dell'emergenza sanitaria versano in condizioni finanziarie drammatiche, ma pensiamo non siano più solo sufficienti le manifestazioni di solidarietà, le raccolte fondi volontarie o comunque iniziative estemporanee. È necessario, lo chiediamo con forza qui ed ora, che la Regione intervenga immediatamente per sostenere economicamente, non solo a parole, le RSA ed in primo luogo le aziende pubbliche come il Sacra Famiglia. Chiediamo inoltre che il Comune di Mondovì e la sua Amministrazione si attivino tempestivamente e si facciano promotori e garanti, anche nei confronti della Regione, nell' attivare un confronto utile a trovare soluzioni concrete finalizzate al salvataggio ed al rilancio dell'ASP ( azienda pubblica di servizi ) Sacra Famiglia, prezioso presidio pubblico a sostegno delle persone anziane e non autosufficienti del nostro territorio ed in particolare di quello monregalese. Diciamo però con altrettanta chiarezza che, se questa drammatizzazione decisa dal CDA per il Sacra Famiglia dovesse essere il preludio a percorsi di privatizzazione o di ulteriori esternalizzazioni di servizi, con unico risultato la svalorizzazione del servizio e del lavoro pubblico, come FP CGIL di Cuneo ci opporremmo con tutte le nostre forze, chiedendo anche alle altre Organizzazioni Sindacali, presenti all'interno della Struttura, di mobilitarsi insieme a noi, dichiarando in primis lo stato di agitazione. Chiediamo infine, ma non ultimo in ordine di importanza, che il CDA faccia di tutto per trovare in breve tempo le risorse utili a salvaguardare le retribuzioni dei lavoratori. Solo così, al di là delle parole, si potrà manifestare il riconoscimento dell'Amministrazione del Sacra Famiglia nei confronti dei dipendenti, per il quotidiano e fondamentale lavoro di assistenza che svolgono».


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