L’emergenza sanitaria ha costretto gli enti a confrontarsi con una digitalizzazione inedita prima d’ora, inventandosi nuove modalità per le riunioni, una nuova etichetta, anche istituzionale, per i Consigli comunali e per i “Riti” della democrazia. Ne è un esempio la votazione, che in presenza si svolge ad alzata di mano, e in videoconferenza ha preso nuove modalità. È inevitabile però che in questi frangenti un po’ pionieristici per i piccoli comuni si verifichino delle situazioni inedite e non tutto vada sempre nel migliore dei modi, soprattutto dal momento che i comuni sono chiamati a preservare, da un lato, lo svolgimento corretto dei Consigli e dall’altro la partecipazione dei cittadini. Il caso accaduto a Beinette stasera potrebbe essere un caso destinato a costituire un piccolo precedente: il Comune aveva infatti diffuso sul proprio sito e sui giornali il link per partecipare alla videoconferenza in Google Meetings, in modo da garantire la partecipazione agli interessati. La regola (non scritta), vuole che gli uditori spengano microfono e telecamera per assistere da “invisibili” agli incontri, esattamente come il pubblico che nei Consigli non ha facoltà di intervenire. Il Consiglio comunale di Beinette però in pochi secondi è stato preso d’assalto da un gruppo di ragazzini, che hanno invaso i microfoni con motti goliardici, domande ironiche, in alcuni casi anche volgarità e bestemmie. Non potendo riprendere il controllo dell’assemblea il sindaco è stato costretto a scioglierla e a ricostituire il meeting, stavolta a “porte chiuse” includendo solo consiglieri e giornalisti. I “nickname” di alcuni di questi disturbatori sono stati annotati, e si vedrà quali sono i provvedimenti da prendere nei loro confronti. Un incidente non grave, ma significativo del cambiamento che stanno attraversando i nostri comuni e dello sforzo che la Pubblica Amministrazione sta facendo per fronteggiare le sfide del futuro.
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