Nata a Mondovì e cresciuta a Bastia, da dove proviene la sua famiglia, la dott.ssa Marinella Clerico, neurologa, ormai da anni vive e lavora a Torino. È dirigente responsabile della Ssd Patologie neurologiche specialistiche all’Ospedale “San Luigi” di Orbassano e docente al Dipartimento di Scienze cliniche e biologiche dell’Università di Torino. Nei giorni scorsi, ha ricevuto un premio molto prestigioso, in seguito ad un progetto da lei stessa presentato, incentrato sulla teleriabilitazione del paziente affetto da sclerosi multipla. Il riconoscimento è arrivato durante la 51ª edizione del Congresso della Società Italiana di Neurologia, tenutosi dal 28 al 30 novembre in modalità digitale nell’ambito del progetto di Fondazione Sin “Come evolve il modello di accesso alla cura del paziente neurologico in era Covid”. Abbiamo contattato la dott.ssa Clerico, che ci ha spiegato il suo interessante progetto “Rehability neuro. La teleriabilitazione a casa del soggetto con sclerosi multipla”. «Si tratta di un progetto pilota, che verrà messo in pratica già in un futuro non lontano e che permetterà finalmente di attivare la vera telemedicina – ci ha detto –. In sostanza, tramite un applicativo simile a quello dei giochi (tipo la PlayStation), che fa parte di quelli che vengono definiti “giochi seri”, il paziente utilizza la televisione di casa sua per attività che hanno un fine educativo, in questo caso riabilitativo. Si fa riabilitazione sia motoria sia cognitiva, usando un “gioco” che viene gestito da noi, in Ospedale, tramite collegamento in rete. È sufficiente installare sulla tv di casa uno speciale kit (la dottoressa utilizzerà i 25 mila euro del premio proprio per acquistarne alcuni, ndr) che permette alla persona di essere seguita a distanza, proprio come se si trovasse nella palestra di un centro riabilitativo o come se la potessimo “guidare” e supportare nelle azioni di ogni giorno, come cucinare o andare a fare la spesa. L’efficacia di questo metodo – aggiunge Marinella Clerico – è già dimostrata ed è al pari dell’attività “in presenza”. Adesso, con l’emergenza Covid, un approccio di questo tipo è assolutamente fondamentale per seguire i pazienti. Come ho detto, si tratta di un progetto pilota, che verrà messo in pratica ora sulla sclerosi multipla, ma che in futuro servirà da “guida” per attività riabilitative anche di altro genere, su altre patologie neurologiche con il Parkinson o l’Alzheimer, ad esempio».
«Una soluzione efficace e “a distanza” per proseguire le cure»
Il progetto di Marinella Clerico è stato premiato dalla commissione del più importante Convegno italiano di neurologia perché «Innovativo, chiaro, con buon metodo, supportato da ottima letteratura e attenzione al public engagement – commenta il dottor Gioacchino Tedeschi, presidente della Sin –. Questo progetto si propone, insieme alla startup “Imaginary”, azienda leader nel settore dei “serious games”, di portare la teleriabilitazione a casa dei soggetti affetti da sclerosi multipla. In un momento in cui la situazione pandemica che stiamo vivendo ha cambiato le priorità della cura, trovare una soluzione efficace e a distanza per riabilitare le persone con disturbi neurocognitivi, significa consentire all’intero processo di realizzarsi. La persona viene posta al centro e rappresenta un tentativo di ottimizzazione delle risorse sanitarie, indispensabile ormai nel conteso attuale della sanità pubblica».