Come ogni anno, l’Ufficio turistico di Dogliani traccia un bilancio complessivo della stagione, basato sull’afflusso di visitatori in paese. Un lavoro dettagliato e molto particolareggiato, realizzato grazie al grande impegno di Giulia Barroero e dei collaboratori. Analizzando il 2020, salta subito agli occhi come si stia parlando di un’annata anomala, segnata dalla pandemia, che per lunghi periodi non ha consentito gli spostamenti e che, anche nei mesi estivi, ha visto comunque i soliti flussi turistici ovviamente “rallentati”. «I dati sono relativi all’afflusso turistico dal 19 giugno al 1º novembre 2020, considerando l’apertura posticipata e la chiusura anticipata causa Covid e le aperture limitate alle mattine di venerdì, sabato e domenica e al pomeriggio di sabato – spiega Giulia –. Il totale di visitatori è di 643 persone (conteggio fatto in base ai nuclei famigliari). I visitatori non sono aumentati, purtroppo. Oggi, il turismo è sospeso in una sorta di limbo: le chiusure date dall’emergenza sanitaria ancora in corso hanno lasciato una grande ferita nel settore».
Turisti quasi tutti i italiani, buona presenza di olandesi
Analizzando la tabella dei dati, il maggior passaggio all’Ufficio turistico è stato registrato ad agosto, con 205 visitatori. Buon afflusso comunque anche per luglio, settembre ed ottobre. I turisti erano quasi tutti italiani, per lo più provenienti dal Cuneese, dal Torinese e dalla Provincia di Milano. Sporadiche presenze comunque sono registrate anche da Liguria, Toscana, Valle d’Aosta, Emilia, Lazio, Trentino e Marche. «Ormai le app, il web e i siti turistici hanno la meglio su qualsiasi altra fonte di informazione, come gli “Info point” – prosegue Giulia –, ma le presenze registrate ci fanno intuire che in alcuni turisti la voglia di conoscere luoghi e tradizioni direttamente dalle persone del luogo è molto affermata. Molte richieste ci sono poi arrivate anche tramite mail, telefono e account social Instagram e Facebook. Dobbiamo essere consapevoli del potere del nostro territorio, perché abbiamo l’arma più efficace per renderlo irripetibile, ovvero l’artigianalità, colma di imperfezioni mai uguali, di gusti, di profumi, di colori che mutano. Il “dopo” quest’anno è stato molto diverso. Diverso anche il modo di accogliere le persone come di accompagnarle nel viaggio. Ma è proprio quel “diverso” che ci ha regalato quel senso di umanità che ora, dopo aver affrontato un pandemia mondiale, ci aiuterà a ripartire più forti di prima».
Il “Festival della tv”, evento che “resiste”
Negli anni scorsi il turismo in Langa si concentrava in autunno, nei mesi della vendemmia e di moltissimi eventi, quest’anno non è stato così, a causa delle “chiusure” e dell’annullamento di quasi tutte le manifestazioni. A Dogliani, si è comunque riusciti ad organizzare il “Festival della tv” e la festa di San Lorenzo della Pro loco Castello, eventi storici, che hanno portato un barlume di speranza e un pochino di “normalità” tra i cittadini.
Grande interesse per le escursioni tra le colline e le “panchine giganti”
Tra le richieste di informazioni più “gettonate” troviamo, al primo posto, proprio il paese di Dogliani, la sua storia, l’arte, i monumenti e gli itinerari ed i sentieri nella natura. A seguire, informazioni sul territorio circostante (Langa e Roero, ma interesse crescente anche verso il Monregalese e le nostre montagne), sulle “big bench”, le ormai famose panchine giganti di Chris Bangle, gli itinerari e le strade panoramiche in alta e bassa Langa, i servizi di ristorazione, le visite e le degustazioni nelle cantine ed i prodotti tipici del territorio. «Abbiamo registrato un “boom” di richieste sul “turismo green”: itinerari naturalistici da percorrere a piedi, in e-bike o mountain-bike – aggiungono dall’Ufficio turistico –. La natura, l’aria pulita, i percorsi in solitaria nei boschi o tra i vigneti hanno trovato la meglio in questo anno particolare. L’exploit più grande e più improvviso però, lo hanno avuto le panchine giganti, le ormai famose “big bench” di Chris Bangle. I visitatori, entusiasti del progetto, hanno creato una vera e propria caccia al tesoro delle panchine, collezionando i timbri di ognuna sullo speciale passaporto, quasi come un souvenir del proprio viaggio in Langa.
Scoprire il territorio, restando a casa: “TuristiDomani”
«Nonostante il momento difficile, abbiamo pensato sempre al turismo come una forma di evasione, di libertà, di condivisione e di scoperta – spiegano dell’Ufficio turistico –. Proprio quando era tutto congelato, la nostra mente era ancora più libera di vagare per ipotizzare scenari, prospettive future o semplicemente di sognare. Questo ci ha portato così, nel periodo di chiusura totale, ad immaginare un viaggio virtuale grazie alle piattaforme social Instagram e Facebook: è nato così “TuristiDomani”». Dal progetto è scaturito un viaggio virtuale nel territorio doglianese, che ha toccato disparati temi naturali, paesaggistici, architettonici e artistici, per arrivare a soggetti gastronomici e enogastronomici. Un viaggio a tappe decisamente appassionante, iniziato a aprile e che continua ancora ora, al quale spesso, specialmente nell’ultimo periodo, abbiamo dato anche volentieri spazio sulle pagine del nostro giornale.
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