Arriva il Digitale terreste di seconda generazione: nuova rivoluzione per la televisione

Tra il 2021 e 2022 si completerà il passaggio alla nuova tecnologia. Cosa cambia per gli utenti e quando occorre cambiare apparecchio o decoder

Digitale terrestre di seconda generazione
Si avvierà la transizione verso il Digitale terrestre di seconda generazione

Più opportunità, qualità e servizi televisivi, ma servirà un po’ di attenzione (e magari una nuova spesa) per non farsi trovare impreparati. Dopo lo storico switch off della televisione analogica, avvenuto nel 2012, l’Italia si sta preparando a fare i conti con una nuova rivoluzione televisiva. Non è un passaggio imminente, ma il processo si avvierà nella seconda metà di quest’anno per poi concludersi nel 2022. L’obiettivo è quello completare la transizione verso il digitale terrestre di seconda generazione, ma per gli utenti il rischio è quello di dover cambiare la tv o il decoder. Il nuovo scatto tecnologico è colpa anche del… 5G. La Commissione europea ha, infatti, deciso di liberare la banda di trasmissione dei 700 MHz per assegnarla alle telecomunicazioni mobili per lo standard di ultima generazione.

DUE TAPPE – Secondo le indicazioni del Ministero dello sviluppo economico si procederà in due tappe. Per la prima il Piemonte è in prima fila, dal 1º settembre al 31 dicembre (per la Liguria da 1º gennaio 2022 al 31 marzo 2022) quando tutte le emittenti inizieranno a trasmettere solo attraverso il segnale codificato con lo standard Mpeg-4 (un passaggio già avviato per le trasmissioni via satellite). In pratica si potranno ricevere solo i canali di alta definizione (HD). Per controllare se il proprio impianto (tv o tv più decoder) è già pronto basta sintonizzarsi sui canali HD del digitale terrestre (dal 501 in avanti) e verificare se i programmi vengono visualizzati o se invece appare un messaggio di errore. Ma questa prova consente, però, solo di “superare” la prima fase. Il cuore della rivoluzione sarà, invece, il passaggio al nuovo standard DVB-T2 in programma a fine giugno 2022. Uno standard che permetterà di trasmettere più informazioni (cioè più canali e a maggiore risoluzione) a parità di frequenze occupate. Per capire se il proprio televisore o decoder è compatibile oppure no occorre sintonizzarsi sul canale 100 RAI o quello 200 Mediaset. Se appare la scritta “test HEVC MAIN10” significa che il televisore è pronto per il nuovo digitale terrestre. Se i canali non si trovano si può provare a risintonizzare il sistema, ma se restano non disponibili, o si visualizza una schermata nera, il dispositivo non passerà la tagliola dello “switch off”.

Il cambio di tecnologia
In Italia il cambio di tecnologia in vista del digitale terrestre di seconda generazione avverrà in due step, il primo partirà a settembre 2021 e il secondo a giugno 2022. Nella prima fase si passerà alle trasmissioni esclusivamente in alta definizione, nella seconda ci sarà il passaggio (la vera rivoluzione) al nuovo standard DVB-T2. Le trasmissioni tv saranno accessibili con apparecchi di nuova generazione (acquistati dopo il 2017) o con appositi decoder.

Capire se il proprio impianto è idoneo
Per controllare se il proprio impianto (tv o tv più decoder) è già pronto basta sintonizzarsi sui canali HD del digitale terrestre (dal 501 in avanti) e verificare se i programmi vengono visualizzati. Per la compatibilità con lo standard DVB-T2 occorre verificare se sul canale 100 RAI o quello 200 Mediaset appare la scritta “test HEVC MAIN10”

LE CONSEGUENZE PER GLI UTENTI – Solo chi ha acquistato un apparecchio dal 1º gennaio 2017 è ragionevolmente certo di non dover effettuare nessun tipo di intervento. Questo non significa che gli altri debbano correre ad acquistare una nuova tv. Gli apparecchi, anche i più vecchi, si potranno integrare con un decoder, ma chi non vuole “complicazioni” dovrà cambiare il televisore. Chi già usa supporti esterni dovrà verificare se sono compatibili con il DVB T2 o dovrà sostituire i decoder (con un costo compreso in forbice ampia, tra i 30 e 250, euro a seconda delle funzioni aggiuntive). Secondo le stime della Fondazione “Ugo Bordoni” (che opera nel settore delle telecomunicazioni e delle tecnologie dell’informazione) il 74,5% delle famiglie italiane possiede un apparecchio televisivo abilitato almeno alla decodifica Mpeg-4, ma quelli in grado di ricevere trasmissioni Dvb-T2 sarebbero solo il 17,9%.

BONUS TV – Per cominciare a preparare questa rivoluzione verso il digitale di terrestre di seconda generazione, nell’ultima legge di bilancio dello Stato è stato inserito anche un bonus tv con una dotazione complessiva di 151 milioni di euro. Un incentivo, per un massimo 50 euro, per l’acquisto di TV e decoder di nuova generazione, adatti alla trasmissione sui nuovi standard digitali. È riservato a famiglie con Isee non superiore a 20mila euro e sarà utilizzabile fino a dicembre 2022. Secondo le indicazioni del Ministero «il bonus verrà erogato sotto forma di sconto praticato dal venditore sul prezzo del prodotto acquistato».

 

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