“Sacra Famiglia”, la minoranza scoperchia i conti: «Disequilibrio già nel 2018»

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Un “buco di bilancio” «oggi superiore a un milione di euro». Ma non solo. Per la minoranza di Centrodestra, la situazione al “Sacra Famiglia” è critica da ben prima del Covid: «Il “Sacra Famiglia” rischia il dissesto finanziario – affermano, con una lettera firmata, i consiglieri Barello, Caramello, D’Agostino e Tealdi –. In concomitanza con l’arrivo del CdA nominato nel 2018, la situazione “salute finanziaria” dell’Ente si è aggravata rapidamente. I disequilibri di parte corrente registrati dalla struttura nei primi due anni della nuova gestione parlano da soli: - 67 mila euro per il 2018, - 87 mila euro per il 2019».

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I CONTI E IL COVID
Il bilancio della Casa di riposo monregalese è stato devastato dai rincari dovuti all’emergenza Covid (leggi qui). Sia per le spese extra che sono state sostenute (sanificazioni, acquisto di protezioni…) che hanno comportato 300-400 mila euro di costi non previsti, ma soprattutto per l’ammanco di quasi metà delle rette, dopo che le camere si sono svuotate a causa dei decessi (oggi la Rsa conta una settantina di ospiti su 115 posti), per cui si parla di 700-800 mila euro di mancati incassi. Devastante. Ma, secondo la minoranza, non è tutto lì: «Non vorremmo però che gli effetti del virus divengano l’alibi per giustificare ogni cosa – scrivono –. I conti erano già compromessi da prima, rendendo vulnerabile l’Ente: gli effetti della pandemia hanno solo peggiorato rapidamente i conti travolgendo la situazione».

I BILANCI “SALVATI” DA ENTRATE EXTRA
Dal momento che la verifica è doverosa, il nostro giornale ha chiesto ai consiglieri di fornire informazioni ulteriori. Le affermazioni dei consiglieri trovano in effetti riscontro nei numeri. «Abbiamo voluto vederci chiaro e abbiamo chiesto i documenti di bilancio – spiegano i quattro –: i disequilibri di parte corrente registrati dalla struttura nei primi due anni della nuova gestione parlano da soli. Al punto che il revisore dei conti, per due anni, ha richiamato “l'attenzione degli amministratori dell'Ente ad un costante monitoraggio delle entrate e delle spese di parte corrente onde evitare il perpetuarsi di una situazione di disequilibrio che potrebbe diventare una costante nel tempo e determinare il verificarsi di una situazione di dissesto”». Ma allora come ha fatto l’Ente a reggere fino a ora? «Grazie a entrate straordinarie: la vendita di un terreno e di un’eredità, atti compiuti nel 2017 ed incassate nel 2018, hanno consentito di realizzare un risultato di bilancio positivo».

«IL COMUNE CAMBI STRATEGIA»
La minoranza chiama in causa il sindaco: «Ha il dovere di intervenire – scrivono –. Altre istituzioni hanno già fatto la loro parte: ora non ci sono più alibi, il Comune deve mettere una mano sulla coscienza e l’altra sul portafoglio. Fino a oggi nessuno ha preso responsabilmente in mano la situazione. Il Comune deve prendere atto che la scelta fatta di trasformare l’ente in Azienda pubblica di servizi va rivista: oggi la Casa di riposo ha certamente i requisiti per diventare Fondazione di diritto privato». Un tema ampiamente discusso a livello politico, su cui la CGIL ha già annunciato che è pronta a fare barricate in difesa dei lavoratori: «Se questa drammatizzazione decisa dal CDA per il Sacra Famiglia dovesse essere il preludio a percorsi di privatizzazione o di ulteriori esternalizzazioni di servizi, ci opporremmo con tutte le nostre forze». L’Amministrazione comunale ha affermato che non intende replicare alla lettera.


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