Il dibattito sulla situazione finanziaria del "Sacra Famiglia" è esploso. Due giorni fa emergeva la preoccupante notizia sugli stipendi: il CdA ammetteva le difficolà nel pagare le buste di gennaio. Immediatamente sono arrivate le reazioni di tre sigle sindacali.
Ma non ci si è fermati lì. Ora emerge una vera divisione tra i sindacati: CISL e CSA hanno suggerito al CdA di chiedere alle famiglie un anticipo delle rette, mentre la CGIL ha stigmatizzato l'iniziativa ribadendo come serva un aiuto pubblico. Il Comune, nel prossimo Consiglio comunale, modificherà il Regolamento per "mettere mano al portafogli" con un contributo pubblico.
SINDACATI DIVISI
In una situazione così critica, la divisione fra le sigle sindacali non fa certamente bene. Ma è un dato di fatto.
Flaviana Desogus per la CISL FP e Luigi Arace per il CSA suggeriscono di chiedere alle famiglie di anticipare i soldi delle rette: «La situazione della Casa di riposo “Sacra Famiglia” si aggrava dal punto di vista finanziario. Ora viene comunicato ufficialmente che sono in forse gli stipendi di gennaio che sembra siano condizionati ai finanziamenti regionali. Ovvio che il pericolo di lasciare senza mensile i lavoratori sia gravissimo e difficilmente affrontabile senza liquidità immediata, e per scongiurarlo sempre noi della CISL e del CSA, a tutela dei lavoratori, suggeriamo al CDA della “Sacra Famiglia” di chiedere ai parenti degli ospiti ricoverati un anticipo della retta al fine di evitare ripercussioni sui lavoratori. Siamo convinti che le famiglie degli ospiti capiranno il problema e sapranno aiutare concretamente le famiglie dei dipendenti».
Una proposta che ovviamente lascerebbe respiro al CdA, e che infatti il presidente Bottero quasi applaude: «Il suggerimento è interessante - dice – valuteremo la fattibilità. Sono convinto che percepire lo stipendio per chi lavora con professionalità ed impegno non possa essere messo in discussione. Purtroppo il momento è drammatico, le soluzioni, anche parziali, tardano a venire».
Per la CGIL, invece, chiedere alle famiglie di farsi carico del problema è assurdo: «Non condividiamo tale proposta: l'attuale situazione economica delle famiglie, di tante famiglie è oggi molto precaria e quindi si rischierebbe di metterle ulteriormente in difficoltà – afferma Gaspare Palermo –. Una azienda pubblica di servizi deva essere sostenuta con i soldi pubblici, allo stesso modo con il quale si sta sostenendo il sistema sanitario. È necessario avviare da subito una riflessione che coinvolga anche l'Asl Cn1 perché continuiamo a pensare che presìdi pubblici come il Sacra Famiglia vadano messi in rete al fine di rispondere sempre di più e meglio ai bisogni dei cittadini e del Territorio». CISL e CSA replicano ancora: «Se aspettiamo i tempi della CGIL, gli stipendi li pagheremo forse a distanza di mesi. Noi non chiediamo di aggravare il peso sulle famiglie, ma soltanto di chiedere una anticipazione per pagare i dipendenti».
IL COMUNE "METTE MANO AL PORTAFOGLI"
Nel frattempo, è arrivato anche un comunicato del gruppo politico "Mondovì Oltre" (una delle forze di maggioranza in consiglio comunale). Il comunicato è formato dai due consiglieri Giuseppe Aimo e Gianni Mansuino: «È stata approvata oggi dal Consiglio regionale la norma che contribuisce al 'ristoro' delle maggiori spese causate dal coronavirus alle Case di Riposo ed alle RSA, che qualcuno la settimana scorsa ha provato a brandire come strumento politico nei confronti del Comune. Noi ragioniamo, da sempre, in modo diverso e riteniamo che sia il momento per cambiare passo e lasciare da parte futili polemiche: l'obiettivo di tutti sia quello di sostenere la "Sacra Famiglia"». La notizia però arriva dopo: nella prossima seduta del Consiglio comunale (sarà convocata per fine gennaio), il Comune "metterà mano al portafogli" e aprirà la strada a un contributo straordinario per la casa di riposo. «Invitiamo tutto il Consiglio ad esprimersi con chiarezza in merito al sostegno che il Comune può riservare al "Sacra Famiglia" - scrivono Aimo e Mansuino -, approvando la modifica al regolamento dei contributi che permetterà al Comune di erogare un sostegno diretto alla struttura. È l'occasione, per chi siede in Consiglio, di dimostrare che lascia da parte le polemiche e si mette a lavorare e, per chi fa politica dalle colonne dei social, di provare a guardare un poco più in là del mero tornaconto elettorale».