Garessio, ecco come sarà il nuovo ponte sul Tanaro disegnato da Giugiaro

Garessio, ecco come sarà il nuovo ponte sul Tanaro disegnato Giugiaro. Presentato il progetto in Regione

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Garessio, ecco come sarà il nuovo ponte sul Tanaro disegnato Giugiaro. Presentato il progetto in Regione. Il ponte "Odasso" abbattuto a ottobre

«Un ponte “di rottura” rispetto al passato, ma con richiami alla tradizione». Eccolo il nuovo ponte che unirà le due sponde sul Tanaro nel centro di Garessio, oggi collegate da una passerella pedonale provvisoria e un tempo unite dal ponte "Odasso", poi abbattuto nel post-alluvione dello scorso ottobre.

Un ponte moderno, a una sola campata e con la possibilità di avere anche panchine al centro. Il progetto è stato presentato venerdì 22 gennaio in Regione: presenti il presidente Alberto Cirio, l’assessore alle Infrastrutture e Trasporti Marco Gabusi, il sindaco di Garessio Ferruccio Fazio, insieme a Giorgetto e Fabrizio Giugiaro.

Sarà una struttura a campata unica, ad uso pedonale con possibilità di reggere traffico leggero, d’altra parte tutta la zona adiacente è Ztl permanente. Un ponte nuovo, in grado di sostituire un simbolo. E chi meglio di un garessino doc come Giorgetto Giugiaro, designer di fama mondiale, poteva prendersi in carico questa sfida? Che Giugiaro stesse lavorando al concept sul nuovo ponte che andrà a sostituire lo smantellato “Gen. Odasso”, è notizia che il Comune di Garessio ha reso pubblica da tempo. Ed oggi la sua idea è stata svelata al pubblico.

«Sono onorato di aver ricevuto questa richiesta – ha spiegato il designer –. Certo avere questo incarico con l'obiettivo di sostituire un ponte monumentale non era semplice, per cui, nel fare la nostra ricerca, abbiamo vagliato varie soluzioni. Insieme al sindaco Ferruccio Fazio abbiamo poi identificato l’idea migliore. Si tratta di un ponte in legno lamellare che sostiene un'arcata strutturale in acciaio. Un ponte che rispetta l’aspetto pedonale della borgata, ma che può, all’occorrenza, reggere anche il traffico veicolare. Abbiamo pensato ad una forma sinuosa, piacevole alla vista, e la sua particolarità è che l’arco è rialzato rispetto al ponte “Odasso”, mentre la larghezza è la medesima. Inoltre, nel suo centro, il ponte si allarga leggermente, creando una sorta di piccola piazzetta dove poter installare panchine e arredi urbani. Strutturalmente non è imponente come quello precedente, e si può giocare anche con la sua illuminazione per renderlo ancora più gradevole. Credo che possa essere bello per un paese avere nel suo ponte un luogo di aggregazione, perché, essendo una via di passaggio, qui è più facile fermarsi, incontrarsi e guardare il paesaggio. Questo concept è stato un bel percorso che, come famiglia, dedichiamo a Garessio, un aiuto al paese che amiamo».

«Ringrazio il cav. Giugiaro per l’amore per la sua e nostra terra – ha detto il presidente della Regione, Alberto Cirio –, perché da lui, oggi, abbiamo un’altra prova d’amore per la sua Garessio, che ha maggior valore proprio perché va a curare una ferita aperta. Abbiamo vissuto un’alluvione che ha colpito duramente il Piemonte, in particolare la Valtanaro, con momenti duri e difficili. Da quando sono stato nominato dal Governo commissario per la ricostruzione, però, mi sono posto l’obiettivo di effettuare interventi risolutivi. E il caso del ponte di Garessio era proprio l’emblema di interventi non risolutivi: da ponte di collegamento a causa di alluvione. La nostra volontà, invece, è quella di risolverli per sempre i problemi. E il nuovo ponte di Garessio è il primo atto. Credo, poi, che avere un monumento pensato da uno dei designer più famosi al mondo possa anche rappresentare un veicolo di attrazione per una valle già di per sé bellissima.

«Non era semplice sostituire il ponte “Odasso” – precisa il sindaco di Garessio, Ferruccio Fazio –: si trattava di un monumento storico, costruito nel 1861, con pile centrali che, purtroppo, comportavano quell’effetto diga che troppe volte ha avuto conseguenze nefaste e ripetute, nel 1994, nel 2016 e nel 2020. Da tempo gli abitanti e i commercianti della borgata mi dicevano: “Perché non lo buttiamo giù?”. E così abbiamo stato fatto, grazie anche all’intervento della Regione. Dopo un mese dall'alluvione di ottobre il ponte non c’era già più, oggi sostituito da una passerella provvisoria. Restavano due problematiche: l’abbattimento anche del ponte sulla Provinciale, che verrà eseguita entro fine mese, e la ricostruzione del ponte in centro, che adesso è più vicina grazie a questo bel regalo di Giorgetto, un garessino illustre. Quando gli ho parlato del ponte lui ha subito accettato».

Presentato il nuovo concept, ora il Comune aprirà un bando per la fase di progettazione. Per quanto riguarda la copertura economica, l’assessore Gabusi ha confermato che la Regione sarà in prima linea su questo fronte: «Stiamo “lottando” per ottenere le giuste risorse per la ricostruzione del post-alluvione – ha detto – e il fondo a disposizione, grazie anche all’intervento del Parlamento che ha stanziato 100 milioni di euro, ora ci appare abbastanza capiente. Il nuovo ponte di Garessio sarà sicuramente una delle priorità».

 

Giorgetto Giugiaro
Il designer garessino Giorgetto Giugiaro

LA PRESENTAZIONE AI GARESSINI

Questa sera, alle 21, in diretta dalla pagina Facebook del Comune, l’idea di Giugiaro verrà illustrata ai suoi concittadini.

 

IL VECCHIO PONTE ODASSO

Garessio: iniziata la demolizione del ponte "Odasso"
Il momento della demolizione del ponte "Odasso"

È stato il simbolo della tremenda alluvione che, nella notte tra il 2 e 3 ottobre, ha nuovamente colpito la Val Tanaro, additato come uno dei responsabili della piena del fiume e dell’allagamento del centro storico, con le sue campate a fare da diga alla forza dirompente del Tanaro. Il suo abbattimento tempestivo è stato uno dei primi interventi nel post-disastro, diventando anche uno spettacolo mediatico seguito in ogni sua minima fase. Un evento storico, dunque. Il ponte “Odasso” non c’è più. Al suo posto, da due mesi, è stata allestita una passerella pedonale che collega le due sponde del borgo Ponte. Non a caso, questa zona centrale e nevralgica del paese di chiama così. Una passerella “provvisoria”, montata a tempo di record e considerata da tutti una soluzione – appunto – di passaggio, in vista della ricostruzione di quello storico ponte che oggi non c’è più. Un ponte nuovo con una firma illustre, quella di Giugiaro.

 

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