La notizia è certa, diramata con una nota ufficiale da Palazzo Chigi: domani, martedì 26 gennaio, il premier Giuseppe Conte salirà al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Siamo a un passo dalla svolta: se si troveranno i numeri, si spalancheranno le porte a un Governo Conte-ter, se no non resterà altra strada che chiudere l'attuale parentesi governativa. Ancora incerti se si andrà a un governo tecnico, oppure alle urne fra tre mesi dopo una breve transizione.
La nota ufficiale - si trova a questo link: "E convocato per domani martedì 26 gennaio alle ore 9 il Consiglio dei Ministri nel corso del quale il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, comunicherà ai ministri la volontà di recarsi al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni. A seguire, il presidente Conte si recherà dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella".
Da Fabiana Dadone, monregalese attuale ministro della Pubblica Amministrazione (nell'esecutivo dal settembre 2019), non arrivano per ora dichiarazioni sul futuro. Questa mattina ha affermato: «Mentre oggi c’è ancora chi soffia sul fuoco della crisi, noi abbiamo ripreso il confronto sul Recovery Plan anche con le associazioni imprenditoriali. Continuiamo a lavorare per renderlo sempre più solido e organico».
Mentre oggi c’è ancora chi soffia sul fuoco della crisi, noi abbiamo ripreso il confronto sul Recovery Plan anche con le associazioni imprenditoriali.
Continuiamo a lavorare per renderlo sempre più solido e organico. https://t.co/07qwx9p4f0— Fabiana Dadone (@DadoneFabiana) January 25, 2021
È arrivato però un comunicato del M5S a firma dei capigruppo di Camera e Senato: «Il passaggio per il cosiddetto Conte ter - si legge in una nota di Davide Crippa ed Ettore Licheri - è ormai inevitabile ed è l'unico sbocco di questa crisi scellerata. Un passaggio necessario all'allargamento della maggioranza. Noi restiamo al fianco di Conte. Dobbiamo correre sul Recovery, seguire il piano vaccinazioni, procedere immediatamente ai ristori per le aziende più danneggiate dalla pandemia». Il PD avrebbe assicurato a Conte che il suo ruolo "è imprescindibile". Nota ufficiale da Silvio Berlusconi: «Nessuna trattativa è in corso, né ovviamente da parte mia, né di alcuno dei miei collaboratori, né di deputati o senatori di Forza Italia, per un eventuale sostegno di qualunque tipo al governo in carica. La strada maestra è una sola: rimettere alla saggezza politica e all'autorevolezza istituzionale del Capo dello Stato di indicare la soluzione della crisi, attraverso un nuovo governo che rappresenti l'unità sostanziale del Paese in un momento di emergenza oppure restituire la parola agli italiani». Fuori da accordi UDC e Azione.
SALVINI OGGI A TORINO
Pesantissime le parole di Salvini, oggi a Torino per l'udienza del processo in cui è chiamato in causa per vilipendio dell'ordine giudiziario: «Si parla di dimissioni di Conte? Avrebbe già dovuto darle. C'è un piano vaccinale fermo, le scuole sono aperte in una città sì e una no, ci sono due milioni di posti di lavoro a rischio, e noi stiamo in ballo sugli umori di Conte, Di Maio, Zingaretti, e sulle trattative di Tabacci e Mastella. È irrispettoso, disgustoso, volgare, deprimente».
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